Tra i senatori che non ascolteranno il discorso di Zelensky alla Camera c'è anche Dessì: il parlamentare ha espresso solidarietà ai popoli e non ai governi.

Il senatore Emanuele Dessì, eletto in quota Movimento Cinque Stelle e ora comunista, ha annunciato di non voler ascoltare il discorso che il del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky terrà a Montecitorio martedì 22 marzo alle 11. Pur definendo rispettabilissima la sua posizione, “ma di parte“, ha espresso solidarietà al popolo invaso (così come a quello russo) e non ai suoi governanti.
Dessì su Zelensky
Intervistato da Repubblica, il parlamentare ha affermato che secondo lui il leader ucraino avrebbe dovuto impedire che i suoi battaglioni aggredissero chi invocava l’autonomia nel Donbass. “È come se da noi in passato il capo del governo, Renzi o Berlusconi, avesse mandato l’esercito contro la Lega che chiedeva l’autonomia di Lombardia e Veneto“, ha spiegato.
Ha dunque aggiunto che a suo dire il presidente ucraino “la deve smettere di chiedere aiuti militari perché ormai l’invasione c’è stata“.
Anche perché l’invio di armi è per lui stato sbagliato perché non fa altro che alimentare il conflitto.
Dessì su Putin
Per quanto riguarda il leader russo, ha continuato, se fosse stato in lui avrebbe adottato le stesse sanzioni assunte dall’Occidente nei suoi confronti decuplicando il prezzo del gas. Infine, quanto al rischio che il conflitto si allarghi ad altri paesi, secondo lui è assente: “Ma che gliene frega a Putin del resto d’Europa? L’ha visto che va in giro col giubbotto da 12mila euro?“.