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Di Battista: "Di Maio pensa al potere personale, Conte doveva portare Belloni al voto"

Di Battista

L'ex deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, non usa mezzi termini per commentare alcune azioni del suo vecchio collega Luigi Di Maio

Dopo la scissione tra Alessandro di Battista e il Movimento 5 Stelle, continua il dibattito con il suo ex collega Luigi di Maio, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. In questo caso, i commenti di Di Battista riguardano la situazione post Quirinale.

Alessandro Di Battista attaca Luigi Di Maio

Alessandro di Battista è duro contro l’ex collega ed amico Luigi di Maio e parla di questo ed altro in una sua intervista al giornale Il Fatto Quotidiano. Secondo l’ex deputato pentastellato, a Luigi Di Maio non sta a cuore il benessere del partito, in quanto troppo concentrato sulla salvaguardia dei propri obiettivi personali. Questo potrebbe destabilizzare ancora di più il M5S, che non sta passando un buon periodo. Alessandro di Battista aveva però già predetto anni prima questa situazione di caos interna al partito.

Alessandro Di Battista e il continuo “no” a Mario Draghi

Il motivo per cui Di Battista aveva lasciato il partito era legato quasi esclusivamente alla scelta di Draghi a Palazzo Chigi, dopo le dimissioni (quasi forzate) di Giuseppe Conte, diventato ora leader del M5S. Ebbene, Di Battista continua ad opporsi a Draghi e lo fa anche in merito alla proposta di Di Maio di mandarlo al Colle, aggiungendo che se il ministro dei Affari Esteri fosse stato ancora a capo del partito, sarebbe riuscito nel suo intento.

Elisabetta Belloni unica soluzione per il Quirinale

Ma per Alessandro Di Battista, chi avrebbe dovuto sostituire Mattarella (altra figura da lui non gradita)? La risposta è una: Elisabetta Belloni. Secondo Di Battista, il capo del Dis avrebbe rappresentato una ventata d’aria fresca, “un segnale di discontinuità in un Paese gattopardesco“. Purtroppo però, Giuseppe Conte ha solo accennato al suo nome, senza mai battersi per la Belloni o proporre seriamente la sua candidatura mandandola ai voti.