> > Di Battista insiste su Di Maio: “Ormai è diventato un uomo del potere”

Di Battista insiste su Di Maio: “Ormai è diventato un uomo del potere”

Alessandro di Battista e Luigi Di Maio insieme nel 2014

Alessandro Di Battista insiste su Luigi Di Maio: “Ormai è diventato un uomo del potere, un tempo veniva sbeffeggiato ma adesso dà le pacche a Casini”

Ospite ad “Accordi&Disaccordi” sul Nove Alessandro Di Battista insiste su Luigi Di Maio e ribadisce un giudizio che l’ex enfant prodige del Movimento 5 Stelle aveva già dato durante il voto per il Quirinale: “Ormai è diventato un uomo del potere”. Di Battista ha spiegato  a suo modo la trasformazione che lui ha indicato come da “bibitaro e sommelier” del ministro degli Esteri ed è stato impietoso. 

Di Battista vs Di Maio: “Luigi è diventato un uomo dell’establishment, non è più come quando lo sbeffeggiavano”

Il sunto è che Di Maio a suo parere non ha mai voluto aprire la “scatoletta di tonno”, piuttosto esserne trancio centrale. Ha detto il solito franco Di Battista: “Luigi ormai è diventato uomo di establishment, uomo di potere. Un tempo dai giornali di sistema come Repubblica veniva sbeffeggiato, veniva considerato il ‘bibitaro’ ora è Luigi il sommelier”. 

La tesi di Dibba: “Luigi pensa alla carriera politica, a come collocarsi e a dove collocare il Movimento”

E ancora, anche sull’onda del recente braccio di ferro politico di Di Maio con Giuseppe Conte: “È cambiato, è diventato un uomo di sistema, pensa alla prosecuzione della sua carriera politica, a come collocare se stesso e anche il Movimento. Dubito voglia lasciarlo, ma spostarlo sempre più al centro”. La riprova? Per l’ex punta di diamante della squadra Grillo-Casaleggio Di Maio “con i ‘suoi’ dopo l’elezione di Mattarella sembravano i forzisti che occuparono il tribunale di Milano. Che c’è di politico nella claque dietro? Vogliono i posti“. 

I nomi e i gesti che per “Dibba” sono la prova che Di Maio è cambiato: Pacche sulla spalla a Casini e summit con Confalonieri”

Di Battista è implacabile: “Di Maio riceve Confalonieri, dà pacche sulle spalle a Casini, tra un po’ si limona Rosato in aula e lo fa alla luce del sole per dimostrare che c’è un cambiamento”. Poi la chiosa, in evidente eziologia servita a puntino dalle circostanze attuali: “Io oggi non trovo nessuna ragione per tornare nel Movimento 5 Stelle”. Si, ma se Giuseppe Conte chiedesse una mano per le politiche del 2023? “Dipende dai programmi“.