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Di Maio ci ripensa: sì al governo e no impeachment

Luigi Di Maio migranti

Dopo aver chiesto l'impeachment e la mobilitazione di piazza, il leader M5S Luigi Di Maio si dice pronto a trattare con Sergio Mattarella.

Luigi di Maio e Matteo Salvini ci ripensano. Ancora. Per due giorni M5S e Lega hanno gridato all’impeachment e alla mobilitazione in piazza. Ieri sera, invece, annunciano di voler riaprire un canale con il Quirinale. Da Napoli Di Maio afferma infatti che “c’è la nostra disponibilità a ripartire dove ci eravamo lasciati, a riaprire un canale di dialogo”. Sergio Mattarella intanto continua i colloqui con Carlo Cottarelli. Si capirà solo in giornata se rinuncerà o meno all’incarico.

Il dietrofront di Salvini e Di Maio

Il capo politico del MoVimento 5 Stelle ora vuole tornare al governo. Dopo aver bruciato il nome di Giuseppe Conte, gridato al complotto, chiesto impeachment contro Sergio Mattarella e chiamata la mobilitazione di piazza. A quasi tre mesi dalle elezioni, Luigi Di Maio e Matteo Salvini ci ripensano un’altra volta. Era già successo quando il Capo dello Stato stava per nominare il governo neutro. Dopo settimane di tentativi andati a vuoto, improvvisamente M5S e Lega riescono a mettersi d’accordo e chiedono l’incarico a Mattarella.

Il Presidente della Repubblica glielo concede. Passa altro tempo, circa 3 settimane. Il governo pentaleghista è ormai pronto. Mattarella chiede solo di sostituire Paolo Savona all’Economia. Salvini e Di Maio alzano le barricate: giammai, dicono. E cade il governo Conte. Il Capo dello Stato quindi si riorganizza, e incarica Carlo Cottarelli. L’ex commissario alla spending review dovrà traghettare il Paese a elezioni anticipate, forse il 29 luglio.

Andare a votare in piena estate? M5S e Lega devono essersi fatti due conti e tirate le somme hanno forse capito che non conveniva ad entrambi. Ecco quindi l’inversione ad U. “Resta la nostra disponibilità a collaborare con il Presidente della Repubblica, con posizione coerente ma collaborativa per risolvere la crisi che stiamo vivendo” annuncia quindi Di Maio ieri sera da Napoli.

Di Maio al governo con Lega e FdI

“Prendo atto che Salvini non vuol fare l’impeachment, ne risponderà lui come cuore di leone. Siccome non c’è la maggioranza dunque l’impeachment non è più sul tavolo” annuncia Luigi Di Maio. In altre parole, i due alleati per un possibile governo si separano proprio sul primo provvedimento che dovevano portare in aula insieme. Non sembra essere proprio un bel segnale.

Nonostante questo, il leader del M5S non rinuncia ad un possibile governo giallo-verde. Anzi, oltre alla Lega i pentastellati incassano persino l’appoggio di Giorgia Meloni, l’unica che avrebbe votato l’impeachment in Parlamento. Eppure solo pochi giorni fa la leader di Fratelli d’Italia sosteneva che Salvini era “caduto nella trappola del MoVimento 5 stelle, di farsi isolare anche rispetto ai suoi alleati, di farsi indebolire per poi finire in un governo pentatellato”.

Giorgetti premier al posto di Conte

A far cambiare idea a Giorgia Meloni il fatto che il nuovo premier non sarebbe più un tecnico, come Fratelli d’Italia considerava Giuseppe Conte. Per la Meloni, inoltre, Conte era “espressione solo del M5S, della sinistra, nonché amico di Maria Elena Boschi e di Giorgio Napolitano”. In queste ore si ipotizza infatti che il MoVimento 5 Stelle possa accettare una possibile premiership di segno leghista.

Il nome che circola sarebbe quello di Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Matteo Salvini e attuale capogruppo della Lega alla Camera. Non si capisce però perché la figura di Giorgetti sarebbe autorevole in veste di Presidente del Consiglio ma non in quella di ministro dell’Economia. Sergio Mattarella, per evitare le dimissioni di Conte, aveva infatti chiesto di sostituire l’antieuropeista Paolo Savona con l’esponente del Carroccio.

Cottarelli al Tesoro al posto di Savona

A tale richiesta di Mattarella, Matteo Salvini ha però risposto con un secco no facendo saltare il banco. Anzi, in successive dichiarazioni ha assicurato che quando, dopo le elezioni, tornerà al governo Paolo Savona continuerà ad essere il suo ministro dell’Economia. Ancora una volta però la coerenza viene messa in un angolo. Di Maio da Napoli afferma: “Come fa il Capo dello Stato a sciogliere Camera e Senato se una maggioranza parlamentare di fatto esiste, blindata attorno a un contratto di governo?”.

Sergio Mattarella però non si è fatto ricattare su Savona, difficilmente lo farà ora dopo l’ennesimo cambio d’umore di Lega e MoVimento 5 Stelle, con l’aggiunta di Fratelli d’Italia. I colloqui con Carlo Cottarelli proseguono, ed oggi l’ex commissario alla spending review dovrebbe annunciare la lista dei ministri. Così, Di Maio e Salvini sembrano pronti a giocare l’ultima carta prima che il Quirinale sciolga definitivamente le Camere. Mettere cioè Carlo Cottarelli al ministero del Tesoro al posto di Paolo Savona.