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Di Maio "Deficit al 2,4% o non votiamo la manovra"

Di Maio, pressione per la manovra

Salvini convoca un vertice della Lega e dichiara il suo sostegno al Movimento, così facendo potrà realizzare quota 100 e la flat tax.

Si fa più aspro lo scontro tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il vicepremier Luigi Di Maio, in vista del varo della manovra economica. Il Movimento Cinque Stelle è determinato a portare il rapporto deficit-Pil al 2,4%, ben oltre l’1,6% strenuamente difeso dai tecnici del Mef. Se Tria non concederà le coperture necessarie per realizzare le promesse elettorali (primo fra tutti il reddito di cittadinanza), i pentastellati non voteranno la manovra durante il Consiglio dei ministri. “La mia non è una minaccia, ma va da sé che il Movimento vota una manovra coraggiosa”, ha spiegato il vicepremier a Circo Massimo. “Ci fidiamo del ministro Tria, ma tutti i cittadini sanno che nel ministero dell’Economia ci sono persone messe da quelli di prima e che ci remano contro“.

Salvini dalla parte di Di Maio

Il ministro del Lavoro si è rivolto all’alleato di governo Matteo Salvini. Nel corso del vertice leghista convocato per la sera del 26 settembre, il leader del Carroccio si è schierato dalla parte di Di Maio: bisogna fare come in Francia e non aver paura dei decimali, se questo significa trovare le risorse per la flat tax e quota 100. Ma Giancarlo Giorgetti non ha nascosto le sue perplessità. Fonti della Lega rivelano che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio conosce bene le posizioni di Mario Draghi, presidente della Bce, e dello stesso Tria: “Il 2,4% non ve lo concederà mai“.

Conte all’Onu

Da New York, dove si trova per l’Assemblea delle Nazioni Unite, il premier Giuseppe Conte ha ribadito che per il governo “un capitolo importante è il reddito di cittadinanza. Non potremmo perseguire una manovra economica con 4,7 milioni di poveri, rimanendo indifferenti e non adottando misure adeguate che possano recuperare le persone ‘drop out’, tagliate fuori, al circuito del lavoro e di una vita economica e sociale piena”. Ma nessuna indiscrezione sul tetto del deficit. “Non do numeri fino a quando non delibereremo. Lo saprete dopo il Consiglio dei ministri” previsto per la sera del 27 settembre.