> > Di Maio sceglie un imprenditore fallito come consulente

Di Maio sceglie un imprenditore fallito come consulente

Di Maio sceglie il suo consulente al Mise

Sergio Bramini, imprenditore fallito di 71 anni, sarà il consulente di Di Maio al Ministero per il Lavoro e lo Sviluppo economico.

Luigi Di Maio, il nuovo ministro per il Lavoro e lo Sviluppo economico, ha dichiarato che chiamerà un imprenditore fallito come suo consulente. È una scelta con cui il leader del M5S vuole dimostrare che resterà fedele a quanto promesso in campagna elettorale: occuparsi degli imprenditori in difficoltà. Il futuro consulente, Sergio Bramini, vuole accettare per potersi rendere utile e aiutare chi è nella sua condizione.

Il consulente di Di Maio

Luigi Di Maio sta iniziando a formare la squadra che lo affiancherà nel suo lavoro come ministro. Al leader del M5S è infatti stato affidato quello che è stato definito “superministero“, ovvero il dicastero che riunisce in sé il ministero del Lavoro e quello dello Sviluppo economico. Un ruolo fondamentale, di grande peso politico, all’interno del governo, perché si tratta di un ministero particolarmente vicino alla gente e alle problematiche delle persone comuni. Proprio le persone comuni sono quelle che Di Maio vuole coinvolgere nella sua squadra.

Il neo ministro ha dichiarato che chiamerà come suo consulente al Mise Sergio Bramini. Si tratta di un imprenditore fallito che Di Maio ha conosciuto personalmente qualche tempo fa e che rappresenta una fetta consistente degli italiani: gli imprenditori in difficoltà, anche per colpa dello Stato. “Siamo stati da lui qualche settimana fa, è l’imprenditore che aveva dei crediti con lo Stato”, ha raccontato Di Maio. “Lo Stato non glieli ha pagati e lui ha fatto fallire l’azienda. Ha portato i libri in tribunale ma lo Stato gli ha pignorato anche la casa. Ho promesso di portarlo qui come consulente per darmi una mano a migliorare la vita degli imprenditori e lo farò”.

Sergio Bramini

Sergio Bramini, 71 anni, monzese, è l’imprenditore fallito che lavorerà al fianco di Di Maio. Bramini ha dovuto dichiarare il fallimento della sua impresa di raccolta dei rifiuti nonostante l’aiuto chiesto allo Stato e nonostante i 4 milioni di credito accumulati dall’azienda. Commenta così i rapporti con il precedente governo: “Ricordo bene di aver chiesto aiuto, ma mi sono sentito rispondere che non poteva essere creato un precedente, che era troppo tardi”. Secondo l’imprenditore, il nascente esecutivo Lega-M5S “ha tutta un’altra sensibilità. Hanno risposto al mio appello disperato. E credo che la politica debba fare questo, scendere tra la gente, ascoltare i problemi e far sentire vicinanza”. Dopo che la storia di Bramini è diventata celebre grazie a un servizio delle Iene, i leader dei due partiti di maggioranza hanno infatti partecipato personalmente alle manifestazioni a sostegno dell’imprenditore.

Ora ha deciso di rispondere affermativamente alla proposta di Di Maio per aiutare chi sta attraversando una situazione simile alla sua. “Non posso girarmi dall’altra parte, devo occuparmi dei tanti che come me si sono visti cacciare ingiustamente dalla propria casa”. Ha dichiarato di voler “studiare, ascoltare le associazioni che rappresentano chi vive esperienze [come la sua], radunarle tutte sotto un’unica sigla e proporre un pacchetto di norme“.