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Di Maio: reddito di cittadinanza sulla tessera sanitaria

Reddito di Cittadinanza

Il reddito di cittadinanza potrebbe essere accreditato sulla tessera sanitaria: il sussidio potrà così essere speso solo presso gli esercizi italiani.

Luigi Di Maio torna ancora una volta sul reddito di cittadinanza con una nuova dichiarazione: il sussidio potrebbe essere accreditato sulla tessera sanitaria. In questo modo, i soldi potranno essere spesi solo presso esercizi commerciali italiani e non anche all’estero. Non solo, il sussidio andrà soltanto a coloro che sono residenti in Italia da almeno dieci anni. Il Vicepremier e Ministro del Lavoro ha svelato questi ed altri dettagli durante la trasmissione “Quarta Repubblica”, in onda su Rete 4.

Sussidio sulla tessera sanitaria

Continuano ad emergere i dettagli a proposito del provvedimento introdotto con la Legge di Bilancio. La proposta avanzata a “Quarta Repubblica” da Luigi Di Maio è quella di accreditare il sussidio su una carta elettronica, presumibilmente la tessera sanitaria, dotata di chip. In questo modo, le somme di denaro potranno essere spese esclusivamente presso esercizi commerciali italiani, limitando al massimo le spese oltre frontiera. L’obiettivo è quindi di garantire entrate ai commercianti e alle piccole imprese, così da avere un gettito di IVA e PIL superiore alle previsioni.

I possibili beneficiari

Resta ancora un mistero invece chi avrà diritto a beneficiare del reddito di cittadinanza. Per il momento, una possibile platea potrebbe essere genericamente composta da persone che vivono sotto la soglia di povertà, stabilita dall’Istat in un reddito mensile di 780 euro. Verosimilmente, ne avranno diritto anche i cittadini stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni, a differenza di quanto affermato in precedenza dallo stesso Di Maio. Infine, il Ministro del Lavoro ha voluto precisare che il possesso di una casa di proprietà abbasserà la quota erogata e che ci saranno controlli ferrei per impedire agli aventi diritto di lavorare contemporaneamente in nero. L’accesso al sussidio, infatti, prevedrà che il beneficiario svolga lavori di pubblica utilità e corsi di formazione: qualora non si presentasse, quindi, verrebbe immediatamente revocato il reddito.