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Diele dal carcere: "Rivivo l'incubo ogni notte. Per favore, mandatemi a casa"

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Domenico Diele, l'attore in carcere per omicidio stradale, chiede il braccialetto per poter andare a casa: "Di notte non dormo a causa degli incubi"

La colpevolezza lo attanaglia ogni notte. Soprattutto al buio, in cella. Domenico Diele racconta così le sue notti dal carcere: “Risento la scena dell’impatto. Mi tormenta di continuo il fatto che su quell’autostrada, dove tutto era scuro, io non ho visto quella donna”.

Domenico Diele, l’attore incarcerato con l’accusa di omicidio stradale, si aggrappa a una sola parola: “Il braccialetto: perché non arriva? Come mai non ce ne sono?”. Poi dalla sua vita devastata prova a dare un consiglio ai giovani: “Non fate come me. Non pensate che la droga sia una cosa da niente. Anche se io so che quel maledetto incidente non è successo per quel motivo”.

L’attore in ascesa, volto dell’agente Luca Pastore nelle serie di gran successo 1992 e 1993 di Sky, in una notte ha ucciso Ilaria Dilillo, 48 anni. In un solo istante ha distrutto anche quello che aveva costruito nella sua carriera. Diele, secondo i test della polizia, aveva fatto uso di cannabis ed eroina. Inoltre era di sicuro senza patente, già sospesa in precedenza, e con l’assicurazione scaduta. Nonostante ciò, stava viaggiando con la sua Audi A3 da Potenza a Roma, tornando dal matrimonio di un suo cugino. In carcere Diele è entrato con l’abito scuro e la cravatta elegante. L’ultimo istante della sua vecchia vita.

Diele pentito: “Fatemi andare a casa. In carcere è un incubo”

“Lo so, pagherò tutto”, dice adesso Diele Fulvio Martusciello, l’europarlamentare in visita all’istituto dove un mese fa c’era stata una rissa tra detenuti. “Avrò un processo, anche se pesano i miei errori. Ne ho commessi – ammette il giovane attore –. Ma il giudice ha deciso di mandarmi agli arresti domiciliari, otto giorni fa. Mi hanno spiegato che non posso andarci finché non arriva questo anello con un microchip che ti mettono addosso. È vero che non se ne trovano? Che ce ne sono così pochi?”.

Il problema è ben noto non solo alla penitenziaria, ma anche ai Ministeri di Giustizia e dell’Interno. Andrea Orlando ha assicurato, solo pochi giorni fa, che è in corso un nuovo bando, per dodicimila. “Stanno arrivando i nuovi dispositivi. Per un errore del legislatore, la competenza dell’acquisto è del Ministero degli Interni. Comunque ne sono stati utilizzati già diecimila, non è che non esistano”.

Intanto Domenico Diele rivela che non può dormire di notte. “Non ci riesco. Mi vengono incontro quelle immagini, anche se non ci capisco niente. L’ho detto e ridetto alla polizia e al giudice: resto convinto che non c’entrava la cannabis. Non c’entra la roba che avevo assunto giorni prima. Quello che c’entra è la maledetta assurda circostanza per la quale mi sono forse chinato a vedere il cellulare”.