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La vita media dell’arcipelago nipponico da cui prende il nome è 81,2 anni. Questo basta per voler saperne di più della Dieta Okinawa!
La dieta Okinawa è più di un modo vincente per dimagrire. E’ prima di tutto uno stile di vita, una cultura, una fede, per certi versi.
Lo studio dell’alimentazione degli abitanti di Okinawa è nato proprio con l’intento di scoprire i motivi alla base della loro longevità. Una vita che sicuramente supera in lunghezza la media di molti europei e americani; un’alimentazione e uno stile di vita sicuramente differenti e da imitare.
A una ricerca approfondita della dieta Okinawa è dedicato il libro “The Okinawa Diet Plan”, scritto dai tre ricercatori Willcox, Craig e Suzuki.
Il libro è molto interessante e illuminante sull’argomento: ciò che emerge nel complesso sono 3 regole di base da seguire nella dieta okinawa:
- fare piccoli pasti,
- non mangiare fino alla completa sazietà,
- considerare il cibo come mezzo terapeutico.
Perché la dieta Okinawa fa dimagrire
Se la longevità dei giapponesi si lega a stili di vita non sedentari e al potere disintossicante della dieta Okinawa, è innegabile che questa alimentazione sia ottima per dimagrire.
La perdita di peso è legata alle tre regole sopraelencate, ma si traduce nello specifico nel consumo di certi alimenti piuttosto che altri, nelle modalità di cottura del cibo e da ultimo nella cultura intorno agli alimenti che li porta a vederli come mezzi di cura.
La dieta Okinawa prevede innanzitutto di bere il tè verde, ottimo per idratare il metabolismo.
Alimento-base della dieta Okinawa è il riso integrale, che non manca in ogni pasto ed è cotto a vapore.
Ogni pasto è fatto precedere da una scodella di verdure crude, o cotte a vapore, o ancora saltate nel wok.
Il pesce è consumato 3-4 volte a settimana. Il suo apporto al metabolismo è fondamentale, perché contrasta le malattie cardiovascolari: contiene infatti i grassi omega-3 oltre che calcio, magnesio e fosforo.
L’alga kombu è elemento indispensabile della dieta. E’ ricca di iodio e responsabile del corretto funzionamento della tiroide. Viene consumata nelle zuppe, nelle salse e all’occorrenza viene aggiunta al pesce per insaporirlo.
Tra i legumi c’è un grosso consumo di soia e tofu.
I funghi, più noti come “shiitake“, sono largamente usati e hanno proprietà immunostimolanti.
Carboidrati sono molto ridotti: per lo più si tratta di riso e patate.
Il consumo di carne di maiale e bovina è molto limitato.
Formaggi e latticini non fanno parte della dieta, che prevede solo il consumo di latte di capra una/due volte a settimana. I dolci sono ridotti al minimo.
Per finire, il sale, responsabile di molti casi di ipertensione, non è usato. Le spezie, soprattutto il curry, prendono il suo posto.
Metodo di cottura nella dieta okinawa
Forse non tutti conoscono i danni legati a una cottura sbagliata o eccessiva dei cibi.
La dieta Okinawa si distingue dalle comuni diete anche per l’attenzione che i giapponesi danno alla cottura degli alimenti. In questo spinti dal considerare il cibo un mezzo curativo e che quindi non può essere privato dei suoi nutrienti essenziali con la cottura.
La cottura eccessiva o errata degli alimenti ne distrugge le vitamine. Non solo! Comporta anche una dispersione dei sali minerali (nell’acqua di cottura, ad esempio). Ma distrugge anche alcuni amminoacidi essenziali.
Senza contare che i grassi, se sottoposti ad alte temperature, si scompongono in glicerolo e acidi grassi. Per poi degradarsi e tramutarsi in sostanze tossiche con l’ossidazione.