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Dimissioni sul lavoro: cosa succede se non vengono convalidate?

Dimissioni lavorative

Tutto quello che bisogna sapere per dare le dimissioni sul lavoro e cosa fare se queste non vengono convalidate.

I lavoratori sono tenuti, a partire dal 12 marzo del 2016, a comunicare la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro o le proprie dimissioni, tramite una procedura online introdotta con il d. lgs. n. 151 del 14 settembre del 2015, che si può trovare sul sito web del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Lo scopo di questa iniziativa è quella di combattere la tendenza delle dimissioni in bianco, che finisce per penalizzare specifiche categorie di lavoratori e di lavoratrici. Questo servizio riguarda qualunque lavoratore che abbia in mente di comunicare le proprie dimissioni.

Come si fa

Per comunicare le dimissioni è sufficiente compilare il form online che consente di trasmettere la comunicazione attraverso il servizio online specifico. Nel caso in cui l’accesso venga effettuato attraverso il sito del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è reindirizzati al sistema di controllo accessi di Inps. Puoi approfondire seguendo questo link, troverai una guida per le dimissioni online.

Una soluzione alternativa è quella che prevede di fare riferimento a un soggetto abilitato, come per esempio un consulente del lavoro, un patronato o una sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

Cosa accade se le dimissioni non vengono convalidate

Nel caso in cui il lavoratore non provveda alla convalida delle dimissioni, è obbligatorio per il datore di lavoro intraprendere un procedimento disciplinare, poiché a quel punto si potrà ricorrere a un licenziamento per giusta causa. Il termine entro il quale l’ispettorato del lavoro è tenuto a convalidare le dimissioni è pari a 45 giorni: in questo lasso di tempo l’Ispettorato Territoriale del Lavoro deve trasmettere la convalida al datore di lavoro e al lavoratore.

Gli effetti delle dimissioni

Le dimissioni hanno effetto a partire da quando si conclude il rapporto di lavoro, dopo che il periodo di preavviso è scaduto. Per questo motivo bisogna indicare come data quella del giorno seguente all’ultimo giorno in cui si è lavorato. L’annullabilità rappresenta la sola strada che possa essere percorsa da chi presenta le dimissioni cartacee, nei casi che sono permessi dalla legge, vale a dire non in modalità telematica. Il datore di lavoro ha a disposizione sulla propria pagina personale ogni comunicazione di competenza. Nel caso in cui non venisse inviata la notifica relativa, un messaggio di posta elettronica verrà inviato dal Ministero al lavoratore, che così avrà la possibilità di modificare l’indirizzo di posta elettronica certificata sbagliato.

Il comportamento del datore di lavoro

Dopo che ha ricevuto le dimissioni via posta elettronica certificata, il datore di lavoro è tenuto a rivolgersi al centro per l’impiego al fine di comunicare la conclusione del rapporto, non oltre i 5 giorni successivi all’evento, attraverso il modulo Unilav. Per scoprire se l’esito delle dimissioni è stato positivo, è necessario effettuare l’accesso al sito web del ministero del Lavoro e aprire il form dedicato per inserire i dati che riguardano la comunicazione di revoca o di dimissioni: a quel punto è possibile trasmettere il modello.

Le dimissioni possono essere revocate a condizione che non siano passati più di sette giorni dalla data in cui sono state rassegnate. Nel caso in cui sia stata presa la decisione di prorogare il termine di preavviso, non bisogna fare niente. Secondo la Circolare n. 12 del 2016, la libertà delle parti non viene influenzata dal procedimento online. Per dare le dimissioni è necessario inserire le credenziali Pin Spid o Inps per effettuare l’accesso all’area riservata: a quel punto si può compilare il modulo dedicato, il quale verrà inoltrato sia alla casella di posta elettronica certificata del datore di lavoro che all’Inps.

Dimissioni con effetto immediato: la procedura da seguire

Per dare le dimissioni online senza preavviso, è sufficiente connettersi al sito web Cliclavoro.gov.it, usando il Pin dispositivo Spid o Inps. In alternativa ci si può affidare a un intermediario abilitato, come per esempio un ente bilaterale, un consulente del lavoro, i sindacati o il patronato: in tale eventualità non c’è bisogno del Pin dispositivo. Per calcolare l’ultimo giorno di lavoro è necessario sapere che secondo il contratto collettivo le dimissioni possono decorrere dal 1° o dal 15esimo giorno del mese.