Dopo l’incendio all’impianto di Malagrotta, domato ma che necessiterà di qualche giorno per essere spento del tutto, si teme che possa liberarsi diossina nell’aria: vediamo cos’è, perché è pericolosa e quali sono i sintomi da intossicazione.
Cos’è la diossina
Nota per l’estrema tossicità e distribuzione persistente, capillare e ubiquitaria nell’ambiente, si tratta di una sostanza che fa parte di un’ampia famiglia di composti chimici strettamente accumunati per caratteristiche e pericolosità. Nel linguaggio comune, quando si parla semplicemente di diossina si fa in genere riferimento alla TCDD, la più tossica tra tutte le sostanze appartenenti all’omonima categoria. Non è prodotta volontariamente ma deriva per lo più da processi naturali di combustione (incendi di foreste o emissioni di gas dei vulcani) oppure da specifiche attività umane quali l’incenerimento di rifiuti o i processi di produzione industriale.
I rischi per la salute in caso di inalazione sono molteplici: la sostanza è infatti cancerogena e, come tale, a concentrazioni opportune, può provocare diversi tumori (in particolare linfomi, cancro al fegato e alla mammella) ma anche malattie della tiroide, endometriosi, diabete e danni al sistema immunitario, emopoietico e riproduttivo. Un’altra manifestazione tipica dell’intossicazione acuta da diossina è la cloracne, una malattia simile all’acne giovanile che si manifesta in qualunque parte del corpo e a qualsiasi età in seguito all’esposizione massiccia al tossico.
Sintomi dell’intossicazione da diossina
Va da sé che i sintomi di un’esposizione limitata nel tempo ma ad alti livelli può provocare i seguenti sintomi (indice della possibile insorgenza di una delle malattie sopra citate):
- eruzioni cutanee e pustole simili localizzate su tutto il corpo che possono persistere per anni lasciando cicatrici permanenti)
- alterazioni delle funzioni del fegato
- difficoltà nel metabolismo del glucosio