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Diritti tv, il ministro Luca Lotti vara lo share certificato

Diritti tv

L'emendamento di Lotti prevedeva una redistribuzione dei proventi dei diritti Tv. Varato lo share certificato per salvare le grandi squadre.

Tradita l’intenzione di favorire le piccole squadre di calcio con l’equa redistribuzione dei proventi dei diritti tv. In un emendamento della Legge di Bilancio 2018, c’è infatti un emendamento che riguarda i diritti tv e il calcio. La proposta iniziale toglieva quasi 100 milioni di euro in diritti televisivi alle grandi squadre di calcio per darle alle medie e piccole squadre. Ma con un emendamento a sorpresa ha introdotto un cavillo che devia ulteriormente il flusso di denaro. Ha infatti inventato lo share certificato. In sostanza a pesare sui diritti televisivi sarà l’audience. Una manovra in favore delle grandi squadre di calcio che ne ridurrà le perite economiche. A festeggiare tra le grandi la Juventus di Agnelli.

Un veramente strano modo di attuare la tanto promessa ridistribuzione equa e democratica nel mondo del Calcio italiano. A varare l’emendamento la parlamentare PD Daniela Sbrollini, molto vicina al Ministro dello Sport, Luca Lotti. Un regalo fatto alle Big, in particolare alla Juventus, che era stata penalizzata dalla precedente Legge Melandri.

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L’emendamento originale prevedeva l’eliminazione dei vecchi privilegi storici, sostituiti dalla presenza dello stadio. Presenza che certificava il radicamento sociale come come principale fattore di calcolo dei benefit. Una manovra che sarebbe costato quasi 40 milioni l’anno alla Juventus di Agnelli, penalizzata a causa del suo piccolo stadio cittadino. Il nuovo emendamento invece prevede una nuova voce nella divisione del miliardo provenienti dai diritti tv. Oltre al 50% diviso equamente tra tutte le squadre, sono previsti il 30% sui risultati e il 20% in radicamento sociale.

Qui scatta il cambio delle carte in tavola. Alle voci si aggiunge quella di share certificato, ossia il numero di spettatori paganti che guardano le partire casalinghe dal vivo. Una scelta che premia l’audience. Se per qualcuno si tratta di una misura di buon senso, per altri è sicuramente un duro colpo. Abissale infatti è la differenza degli ascolti tra le grandi squadre e quelle piccole. Una scelta che dimezza le perdite delle big da 40 a quasi 20 milioni di euro l’anno. Cosa non da poco.

I retroscena

Retroscena politici sembrano essersi verificati tra i vertici della Lega calcio e Politica. Retroscena concretizzatisi in pressione esercitata sulla politica. Pressione e stallo che affliggono ancora la Lega Calcio esercitata da Agnelli, che nel frattempo strizza l’occhio a Lotti e a Malagò. Una strizzatina d’occhi nella speranza di un trattamento di favore sui diritti tv. Un desiderio esaudito oggi con l’approvazione dell’emendamento proposto dalla Sbrollini. Un regalo di natale anticipato per i bianconeri e per le grandi squadre di calcio italiane che vedranno ridotte le perdite.