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Disabili, nasce nuova figura professionale di assistente sessuale

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Il sesso è una dimensione naturale che non va negata a nessuno. Anche chi ha una disabilità fisica o psichica ha il diritto di vivere la propria sessualità senza frustrazione. Per questo, in Italia per la prima volta, sono stati organizzati  a Bologna e a Firenze dei corsi professionali per ...

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Il sesso è una dimensione naturale che non va negata a nessuno. Anche chi ha una disabilità fisica o psichica ha il diritto di vivere la propria sessualità senza frustrazione. Per questo, in Italia per la prima volta, sono stati organizzati a Bologna e a Firenze dei corsi professionali per formare figure specifiche, gli assistenti sessuali ai disabili. I percorsi formativi partiranno in autunno, intanto sono già cominciate le selezioni: le candidature sono circa sessanta in tutto.

Tra gli aspiranti corsisti ci sono soprattutto donne. Alla base c’è, per tutti coloro che si candidano a svolgere questa particolare professione, il desiderio di rendersi utile nei confronti di chi vive un disagio, fisico o psichico. I c.d. “love giver” non saranno mai fidanzati nel vero senso della parola, ma sensibilità, empatia e dialogo non mancheranno, anche se la relazione affettiva che eventualmente si instaurerà non avrà i canoni di un rapporto d’amore tradizionale. Il corso sarà tenuto psicologi, medici e sessuologi.

Molti aspiranti assistenti sono laureati, ma la laurea non è un titolo preferenziale per l’esercizio della professione: determinanti sono, invece, la motivazione e un buon equilibrio personale ed emotivo. Una volta terminato il corso, gli assistenti formati potranno proporsi alle singole famiglie e potranno stabilire autonomamente termini, modalità e compenso dell’attività. Non è previsto inserimento nel sistema nazionale sanitario, né iscrizione ad albo professionale.