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Disney, chiudono tutti i negozi in Italia: oltre 200 lavoratori a rischio

Disney store chiude

La nota catena di negozi Disney Store chiude i battenti in tutti i punti vendita Italiani. Oltre 230 lavoratori a rischio.

La nota catena di negozi Disney Store è pronta a salutare l’Italia. Oltre 230 lavoratori sono a rischio dopo che l’azienda statunitense ha deciso di chiudere tutti i punti vendita situati sul suolo nazionale. Stando a quanto riportato da “Il Corriere della Sera” e come segnalato dal comunicato diramato dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, l’annuncio della chiusura è arrivato quando la società “è stata messa in liquidazione” lo scorso 19 maggio. Nel frattempo il prossimo 25 maggio avrà luogo l’assemblea dei lavoratori.

Disney store chiude, l’annuncio dei sindacati

Nel frattempo la notizia dell’abbandono dell’Italia da parte dei Disney Store ha messo in stato di allerta i sindacati nel loro comunicato hanno scritto: “La direzione societaria ha comunicato alle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di voler chiudere tutti i negozi sul territorio”.

Si tratta di questo di un comunicato dai toni allarmanti non solo per l’alto numero di famiglie che si ritroverà senza lavoro, circa 230 per l’esattezza, ma anche perché la doccia gelata è arrivata a cose fatte o meglio “con la messa in liquidazione della società avvenuta il 19 maggio scorso”.

Disney store chiude, i punti vendita a rischio

Non solo l’Italia. Anche 60 punti vendita situati negli Stati Uniti potrebbero chiudere. Nel corso del 2021 infatti Disney avrebbe intenzione di chiudere il 20% dei suoi negozi su un totale di 300. L’obiettivo della nota catena sarebbe quello di passare al commercio online, specie dopo un anno di pandemia che ha visto i negozi rimanere aperti con il contagocce.

Disney store chiude, i sindacati: “Una decisione grave”

Ad ogni modo da parte dei sindacati è arrivata la condanna verso la decisione presa dal colosso statunitense definendo questa situazione grave: “Una decisione grave, di un marchio importante, punto di riferimento in molti centri storici per adulti e bambini, che ha comunicato la decisione senza dare nessuna prospettiva o avanzare proposte per la tutela occupazionale”.

Non è mancata inoltre una riflessione dei sindacati circa le difficoltà affrontate dai negozi durante questo periodo di pandemia. “Dopo l’emergenza sanitaria e le tante restrizioni, i periodi di cassa integrazione alternati a periodi di lavoro non certo brillanti, dopo l’anno più difficile, ora più di 230 famiglie dovranno affrontare un’ulteriore fase difficile e piena di incertezza”, hanno dichiarato i sindacati.