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Disturbi del sonno bambini: cosa fare

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Insonnia notturna infantile: possibili cause e rimedi per combatterla e prevenirla I disturbi del sonno nei bambini sono più frequenti di quanto non si pensi e legati a fattori di disturbo differenti che devono porre la mamma in una situazione di allerta e di dovuta attenzione nel trattamento. Dat...

Insonnia notturna infantile: possibili cause e rimedi per combatterla e prevenirla

I disturbi del sonno nei bambini sono più frequenti di quanto non si pensi e legati a fattori di disturbo differenti che devono porre la mamma in una situazione di allerta e di dovuta attenzione nel trattamento. Dato che il sonno in queste fasi evolutive di crescita dell’infante ha uno sviluppo ed un decorso fisiologico variabile a seconda del bambino, nella valutazione dei disturbi del sonno (insonnia) devono essere sempre tenute in debita considerazione le variazioni naturali legate alla fascia di età ed al regime alimentare, oltre che allo stile di vita ed abitudini del bambino, fin dalle prime fasi di crescita.
Due ricerche interessanti condotte in Germania rivelano che il 21% dei neonati di 5 mesi e dei bambini di 18 mesi ha dei problemi ad addormentarsi durante la notte ed all’età di 5 anni il 13% degli infanti si sveglia ancora durante la notte perché non riesce a prendere sonno ed a dormire in maniera continuativa. A 6 anni il 12% dei bambini ha dei problemi ad addormentarsi: il sonnambulismo e gli attacchi di panico che possono cogliere all’improvviso il piccolo durante la notte invece vengono riportati dai genitori solo nel 14-15% delle casistiche analizzate. Ovvio che questi sono statistiche e non dobbiamo assolutamente generalizzare ai casi, tuttavia, ciò ci consente di fare delle considerazioni importanti sui motivi vari (analizzabili e variabili da caso a caso) che portano il bambino a non prendere sonno.

Le cause fisiche alla base dell’insonnia del piccolo sono da considerare e ricondurre ai disturbi alle vie respiratorie. E’ il casi della frequente insorgenza dell’apnea ostruttiva, dovuta a tonsille molto ingrossate e/o a contestuali patologie infettive che possono aggravare la sintomatologia. La percentuale di apnea nei bambini si attesta intorno al 2%, molto spesso, è riconducibile a quei soggetti che durante il giorno sono iperattivi, nervosi, impulsivi. Inoltre molti infanti sotto i 5 anni hanno timore della notte, hanno paura del buio e rimandando il pisolino al giorno, allo schiarire delle luci dell’alba. Molto spesso la luce trasmette nel bambino un senso di sicurezza, ecco perché durante la notte, un genitore per conciliare il sonno del proprio piccolo, potrebbe accendere la luce di un piccolo lampadario e spegnerlo non appena il piccolo si addormenta. Altro metodo vincente per stimolare il sonno nel bambino e rassicurarlo, onde evitare che si svegli e faccia incubi, durante il riposo notturno, è quello di leggere una fiaba o una storia dal contenuto carino e leggiadro che conferisca ottimismo e serenità nel piccolo.

Altri problemi nella difficoltà a conciliare il sonno al bambino di età più grande 5-6 anni è quella legata al fatto che c’è un evento nuovo nella vita dello stesso, un “punto di rottura” che lo spaventa, l’inizio della scuola, il frequentare un’ambiente diverso da quello domestico, il fare nuove conoscenze, instaurare un’amicizia o scontrarsi con gli altri bambini, sono tutti eventi e situazioni che “catapultano” il bambino in un senso di insicurezza dato che il suo universo di sicurezza è legato al nido familiare, in particolare alla madre. Altre casistiche che comportano l’insorgenza dell’insonnia del piccolo bambino sono quelle legate alla presenza di una patologia come la febbre, la cefalea, la nausea, il mal di stomaco, il meteorismo, la flatulenza, il vomito, la gastrite ed altri disturbi che cagionano la perdita di sonno. In questi casi, l’insonnia infantile non è legata allo stato emotivo e psicologico del bambino ma ad altri disturbi fisici che devono essere diagnosticati e curati ad hoc.

Un ulteriore fattore di disturbo della sonnolenza del bambino è legata al regime dietetico dello stesso: il fatto che il piccolo ceni troppo presto la sera comporta l’inevitabile insorgenza del senso di fame; una buona abitudine è quella di fare cenare il bambino più tardi la sera e di fare bere al bambino una tazza di latte con i biscotti o una tazza di camomilla con miele, prima di coricarlo a letto, in modo tale da stimolargli il sonno. Altra buona abitudine alimentare è quello di fare consumare al bambino durante l’arco della giornata piccoli pasti e spuntini, in modo che lo stesso sia sazio e tranquillo; evitate il cioccolato, il thè e tutti gli alimenti che conferiscono energia, specie dopo l’ora di pranzo. Tutti questi consigli sono utili per evitare l’insorgenza dell’insonnia nell’infante.