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Dl lavoro approvato dal Cdm, Meloni diserta la conferenza stampa. Calderone: “Importanti misure per le famiglie”

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Il Cdm ha approvato il dl lavoro: la riunione a Palazzo Chigi ha avuto una durata di circa un’ora e venti. Annullata la conferenza stampa.

Nella giornata del Primo Maggio, il Cdm ha approvato il dl lavoro. Al termine dell’incontro, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deciso di non illustrare le misure previste dal provvedimento in conferenza stampa, scatenando un’ondata di dissenso e di delusione tra i cronisti radunati a Palazzo Chigi.

Dl lavoro approvato dal Cdm, Meloni diserta la conferenza stampa

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto lavoro. Per votare il provvedimento, il premier Giorgia Meloni ha simbolicamente scelto proprio nella giornata del 1° maggio ossia il giorno della Festa del Lavoro. Una mossa che è stata considerata “irrispettosa” dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Sul palco del Primo Maggio, infatti, Landini ha dichiarato: “Ho trovato non troppo rispettoso decidere di fare un Consiglio dei ministri il Primo Maggio. Pensare al lavoro, ai lavoratori, vuol dire mettere al centro il lavoro non in un giorno all’anno, ma tutti i giorni”.

La riunione organizzata a Palazzo Chigi ha avuto una durata totale di circa un’ora e venti minuti. Al termine del Cdm era attesa una conferenza stampa. Decine di giornalisti e uomini della sicurezza hanno atteso per ore l’esito dell’incontro mentre Piazza Colonna era stata transennata.

La conferenza stampa era tanto più attesa dopo la promessa fatta dal premier durante la trasferta a Londra che aveva affermato: “Non vi rispondo adesso sul decreto Lavoro perché vi spiegherò tutto lunedì”. Tanti i temi cruciali da affrontare: dall’abolizione del Reddito di cittadinanza ai miliardi destinati da luglio a dicembre per il cuneo fiscale. L’incontro con i cronisti, tuttavia, alla fine non c’è stato.

Calderone sul dl lavoro approvato in Cdm: “Importanti misure per le famiglie”

Se Meloni ha dato forfait, la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ha risposto ad alcune domande all’esterno della sede di Governo. In questa circostanza, ha ribadito che il testo approvato contiene “importanti misure per le famiglie”. “Abbiamo approvato il pacchetto lavoro. In una giornata dedicata al Governo e ai lavoratori, anche il Governo ha introdotto provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo e poi c’è un intervento annunciato da tempo che è l’introduzione del nuovo strumento inclusione sociale, l’assegno di inclusione”, ha spiegato Calderone.

Rispetto ai “contratti a termine, quello che ho letto non è quello che troverete nella norma perché l’obiettivo non era certo quello di rendere più precario l’utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l’interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficoltà applicative”. Ha spiegato la ministra al termine del Cdm, sottolineando che il Governo Meloni “è un Governo di legislatura: i nostri non sono interventi spot, hanno una visione”.

In netto contrasto rispetto alle accuse rivolte all’esecutivo da Landini, Calderone ha rimarcato: “Abbiamo approvato il pacchetto lavoro. In una giornata dedicata al governo e ai lavoratori, anche il governo ha introdotto dei provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo e poi c’è un intervento annunciato da tempo che è l’introduzione del nuovo strumento di inclusione sociale, l’assegno di inclusione – e ha aggiunto –. Credo che sia un intervento di ampio respiro, si tratta di un percorso che deve consentirci di accompagnare chi ha voglia di lavorare”.

Salvini: “80-100 euro in più in busta paga”. Giorgetti: “Investiamo su lavoratori e famiglie”

Per il vicepremier Matteo Salvini, le iniziative approvate oggi dal Governo consentiranno agli italiani di beneficiare di “80-100 euro in più in busta paga fino a dicembre”. Sul suo profilo Twitter, poi, il leader della Lega ha scritto: “Dalla sinistra e dai sindacati del NO le solite polemiche e i soliti cortei (con fantocci, insulti e bandiere bruciate), dalla Lega e dal centrodestra al Governo taglio di tasse e aumento degli stipendi per milioni di lavoratrici e lavoratori”.

Sul via libera al dl lavoro da parte del Cdm è intervenuto anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Mef ha precisato che lo sgravio fiscale contributivo – a beneficio dei lavoratori – previsto nel decreto è stato incrementato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre è stato aumentato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila euro. “Circa 4 miliardi vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio”, ha riferito il dicastero. Confermando le parole di Salvini, il Mef ha ribadito che l’aumento in busta paga tra luglio e dicembre 2023 è stimato fino a 100 euro mensili medi.

“Investiamo sui lavoratori e le famiglie. Abbassiamo le tasse fino a 7 punti per i redditi più bassi: è un aiuto reale contro il carovita e la risposta concreta alle chiacchiere. Entrano in vigore anche ulteriori benefici per i lavoratori che hanno figli. Continuiamo sulla strada responsabile della crescita concentrandoci sulle emergenze sociali”. Secondo quanto comunicato dal ministero, sono 3 i miliardi di euro previsti dal decreto per il taglio del cuneo fiscale fino a fine anno”, ha aggiunto il ministro Giancarlo Giorgetti in una nota del Mef.

Le novità dell’ultima bozza del dl lavoro approvato dal Cdm il Primo Maggio

Per quanto riguarda il dl lavoro approvato dal Cdm, le novità introdotte con il provvedimento (stando all’ultima bozza del decreto) sono le seguenti:

  • Cuneo fiscale;
  • Assegno di inclusione;
  • Welfare aziendale;
  • Strumento di Attivazione del Lavoro;
  • Incentivi alle assunzioni;
  • Contratti a termine;

Per cinque mesi, il cuneo fiscale e contributivo verrà ulteriormente tagliato, potenziato quanto già previsto dalla legge di bilancio. La percentuale passerà, quindi, dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila euro e dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro. La misura rimarrò in vigore dal 1° luglio al 30 novembre 2023.

L’Assegno di Inclusione entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024. È una misura di sostegno per famiglie con disabili, minori o over 60. Il beneficio può raggiungere una cifra di 500 euro al mese che può arrivare anche a 630 euro in presenza di over 67 e disabili gravi. Inoltre, verrà accompagnato da un contributo di 280 euro mensili per chi vive in affitto. L’assegno potrà essere ricevuto per 18 mesi e potrà essere rinnovato, dopo una pausa di un mese, per altri 12 mesi. Per usufruire dell’iniziativa, bisogna risiedere in Italia da almeno 5 anni e avere un ISEE inferiore a 9.360 euro. Le richieste possono essere presentate iscrivendosi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL).

In materia di Welfare aziendale, i lavoratori dipendenti con figli a carico vedranno aumentare il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati, delle somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze di acqua, luce e gas fino a un massimo di 3 mila euro.

Dal 1° settembre 2023, sarà disponibile lo Strumento di Attivazione del Lavoro per gli occupabili che parteciperanno a corsi di formazione, di qualificazione professionale o a progetti utili per la collettività. La partecipazione sarà vincolante. Il beneficio sarà di 350 euro erogati per 12 mesi, non rinnovabili. In questo modo, il Governo Meloni ha messo la parola fine al Reddito di cittadinanza.

Altro punto sono gli incentivi alle assunzioni. I datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato godranno, per 12 mesi, dell’esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite di 8 mila euro all’anno. L’esonero sarà del 50% in caso di assunzioni a tempo determinato o stagionale.

Rispetto alla semplificazione dei contratti a termine, il dl lavoro prevede la riduzione dei vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l’anno e non oltre i 24 mesi.

Infine, il provvedimento approvato in Cdm prevedere voucher con i quali viene introdotto un incremento della soglia delle cosiddette prestazioni di lavoro occasionale da 10 mila a 15 euro per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, dei parchi di divertimento, degli stabilimenti. In questo modo, il Governo vuole sostenere i lavoratori autonomi e le piccole imprese attive in questi settori.