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Dl Ucraina, l'ok del Governo sull'ordine del giorno Fdi per l'aumento delle spese militari

Spese militari, caos maggioranza: verso fiducia su dl Ucraina

Il provvedimento è atteso in Aula Senato per giovedì, si va verso la fiducia.

Il governo accetta l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia che lo impegna a raggiungere la soglia del 2 per cento in merito alle spese militari, senza richiesta di voto.

DI Ucraina: c’è il sì del Governo su odg Fdi su spese militari

A parlare di ciò che è accaduto nella congiunta di Esteri e Difesa a Palazzo Madama sul dl Ucraina è capogruppo di Fdi al Senato, Luca Ciriani:

“Il paradosso è che non abbiamo messo noi in difficoltà la maggioranza, è la maggioranza, con i 5 Stelle e Leu, che si è messa in difficoltà da sola”.

Dopo il sì del Governo senza riformulazione sull’odg presentato dal partito di Giorgia Meloni sulle spese militari, Fdi non ha chiesto di metterlo in votazione. Isabella Rauti spiega che:

“Non lo abbiamo fatto perché per noi l’obiettivo è stato raggiunto, non c’è mai stato l’intento di fare un dispettuccio alla maggioranza”.

La richiesta del voto di M5S e Leu

A chiedere il voto, infatti, sono stati M5S e Leu. La richiesta è stata tuttavia respinta poichè non sono stati gli stessi Fdi a richiederlo. Vito Crimi riferendosi a Vito Petrocelli, a capo della Esteri e oggi assente, dice che:

“Con il nostro presidente le cose sarebbero andate diversamente”.

I 5 Stelle infatti proseguono sostenendo che:

“E’ inaccettabile che il governo abbia deciso di accogliere l’ordine del giorno di FdI sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil entro il 2024 malgrado la forte contrarietà della principale forza di maggioranza. Insisteremo quindi sulla richiesta di mettere al voto questo ordine del giorno”.

La risposta del PD

Ovviamente tutta questa situazione ha creato momenti di grande tensione tra Fdi e M5S. Il Pd dal suo canto ha voluto avvertire i 5 Stelle:

“Comprendiamo le esigenze di ogni partito nel marcare i punti politici ma non a detrimento dell’azione di governo, non a discapito della compattezza dell’azione di governo in una fase difficile”.

La riunione congiunta di Esteri e Difesa dovrebbe comunque riprendere dopo l’aula del Senato: il fine è quello di licenziare il dl Ucraina per portarlo all’esame dell’emiciclo di Palazzo Madama entro giovedì. Tuttavia, appare evidente che si va verso la fiducia.

Draghi aggiorna Mattarella

Sembrerebbe, infatti, che lo stesso premier Mario Draghi si sarebbe recato al Quirinale per aggiornare il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sulla vicenda degli investimenti.