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Domenico Diele, eseguito l'esame tossicologico sull'attore accusato di omicidio stradale

Diele

Fra pochi giorni saranno rese note le analisi a seguito dell'esame tossicologico effettuato su Domenico Diele, l'attore accusato di omicidio stradale

Anche se nei giorni scorsi Domenico Diele si è presentato con i capelli rasati a zero, l’attore toscano è stato comunque sottoposto all’esame tossicologico. Al 32enne, in carcere con l’accusa di omicidio stradale dopo aver travolto e ucciso la salernitana Ilaria Dilillo, gli inquirenti avrebbero prelevato dei peli dalla zona ascellare. Nei prossimi giorni si procederà quindi con l’analisi di tali elementi, per capire se e quali sostanze stupefacenti abbia preso il giovane attore il giorno dell’incidente stradale.

Intanto Domenico Diele resta in attesa della conferma di poter continuare la detenzione a casa. Ma in mancanza del braccialetto elettronico, rimane tuttavia in carcere. Il dispositivo elettronico serve per monitorare le persone più pericolose, alle quali sono stati però concessi gli arresti domiciliari. Qualche giorno fa Diele aveva ricevuto anche la visita dell’europarlamentare campano Fulvio Martusciello, che sta seguendo con attenzione tutte le dinamiche relative al post incidente.

Domenico Diele e il braccialetto elettronico: per ora l’attore rimane in carcere

La mancata scarcerazione dell’attore Diele ha intanto fatto scoppiare il caso della mancanza di braccialetti elettronici. I magistrati che si stanno occupando della questione vorrebbero applicare questa misura cautelare alternativa all’attore toscano. Ma questa non può essere tuttavia essere attuata proprio per la carenza dei dispositivi elettronici. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Ospite della trasmissione Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, il Guardasigilli aveva confermato l’arrivo di dodicimila braccialetti.

“Stanno arrivando – aveva detto il ministro –, è già stato fatto un bando. Secondo me, tuttavia, per un errore del legislatore, la competenza dell’acquisto è stata affidata al ministero dell’Interno e non a quello della Giustizia”. La responsabilità sarebbe dunque rimandata al Viminale. Fino a oggi, come previsto sempre dal ministro Orlando, di braccialetti elettronici ne sono stati utilizzati 10mila. Ma qel che è certo è che non bastano. Un nuovo bando per il loro reperimento si dovrebbe concludere entro le prossime settimane.

L’allarme per la carenza di braccialetti elettronici era stato già sollevato nel gennaio del 2015. Allora a non poter uscire dal carcere era toccato a Giuseppe Tartarone Buscemi, arrestato per detenzione di armi. In questo modo, quello che avrebbe dovuto essere uno dei meccanismi per svuotare le carceri continua a evidenziare i propri limiti.