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Domenico Lucano: il sindaco simbolo dell'accoglienza

Domenico Lucano Riace

Domenico Lucano, il "sindaco dell'accoglienza" di Riace, è stato arrestato a seguito delle indagini della procura di Locri. Lucano si professa innocente.

È stato inserito da Fortune, rivista americana, tra i 50 uomini più influenti del mondo: è Domenico Lucano, detto Mimmo, sindaco di Riace. Lucano oggi è considerato il simbolo dell’accoglienza, grazie al suo “Modello Riace”, che nell’ultimo ventennio ha cambiato drasticamente il volto della cittadina calabrese. Un modello apparentemente vincente, che lo ha condotto però all’arresto nella giornata del 2 Ottobre 2018, per favoreggiamento dell‘immigrazione clandestina, a cui si aggiunge anche il sospetto una gestione irregolare dei rifiuti di Riace.

Il sindaco dell’accoglienza

La sua fama ha avuto inizio nel 1998, quando nella cittadina di Riace, nella provincia di Reggio Calabria, sbarcarono alcuni clandestini curdi, provenienti principalmente da Iraq, Siria e Turchia. All’epoca Domenico Lucano era un insegnante di chimica, ma intervenne ugualmente. Ebbe l’idea infatti di accoglierli negli appartamenti abbandonati di Riace Superiore. Nel 1999 Mimmo fondò l’associazione “Città Futura”, responsabile del progetto di accoglienza che ha contraddistinto Riace nel mondo.

Il “Modello Riace”

Domenico Lucano divenne sindaco per la prima volta nel 2004, a cui seguì un secondo mandato nel 2009 ed un terzo nel 2014. Quattordici anni di carriera, dunque, durante i quali Riace si è trasformata in un modello di accoglienza per tutto il mondo. Dal 2004 infatti il piccolo borgo ha accolto 6000 immigrati richiedenti asilo, secondo un sistema che prevede da un lato l’indipendenza dei migranti, accolti negli appartamenti disabitati di Riace Superiore, dall’altro il loro inserimento nella vita lavorativa della città. Molti infatti sono impiegati in panetterie, laboratori artigiani o per garantire la raccolta differenziata. Un modello vincente, che ha garantito l’integrazione dei rifugiati e al tempo stesso la rivitalizzazione di un paese che negli ultimi decenni ha vissuto un importante fenomeno di spopolamento.

Un rapporto difficile con il Ministero

Lucano, per anni nelle mire delle organizzazioni criminali, si è spesso scontrato con il Ministero dell’Interno, affinché abolisse strutture come i Cie e i Cara e proponendo un sistema di gestione dei flussi migratori diverso da quello ora in corso. Scontri che si sono fatti molto più duri da quando è entrato in carica il corrente governo.

Il “Modello di Riace” è stato oggetto spesso oggetto di relazioni prefettizie, nel 2016 e nel 2017. Lo scorso anno, il sindaco è stato addirittura indagato dalla procura di Locri per truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’UE, abuso d’ufficio e concussione. Le indagini infine hanno condotto all’arresto non solo di Lucano, ma anche della sua compagnia, il 2 Ottobre. Il sindaco tuttavia si professa innocente: il suo è un modello vincente, afferma, che in qualche modo andava eliminato.