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Don Biancalani: "Denuncerò Salvini di allusioni sessuali"

Don Biancalani: "Denuncerò Salvini di allusioni sessuali"

Don Massimo Biancalani ha annunciato che denuncerà Matteo Salvini per allusioni sessuali. Sotto accusa un post sui social network.

Il don si mette contro il Ministro. Don Massimo Biancalani ha annunciato all’Huffington Post che denuncerà Matteo Salvini per allusioni sessuali. Sotto accusa un post del Ministro dell’Interno: “Tempi duri per il prete che ama attaccare me e circondarsi di presunti profughi africani”.

Allusioni sessuali

Una volta erano Camillo e Peppone. I 2 erano la rappresentazione comico-satirica dello scontro ideologico dell’Italia del Dopoguerra. La schermaglia tra il parroco “bolscevico” e il comunista “devoto” di Giovannino Guareschi, però, avevano dei toni taglienti, ma sottili. Nello scontro tra don Biancalani e Matteo Salvini, la linea è già stata passata da un pezzo. In un’intervista all’Huffington Post, l’uomo di Chiesa avrebbe dichiarato la sua intenzione di ricorrere alle vie legali nei confronti del leader leghista. Gli attacchi reciproci tra i 2 non sono una novità, soprattutto per il popolo dei social network. Questa volta, però, potrebbe essere chiamata in causa la magistratura: “Secondo alcuni avvocati che ho consultato” – ha riferito il don all’Huffington Post – “ci sono gli estremi per denunciare Salvini”. Nel suo post, il leghista utilizzerebbe “un linguaggio allusivo, anche alla sfera sessuale“.

La chiusura del centro d’accoglienza

La propaganda dei post non è una novità per Salvini. Il Ministro dell’Interno avrebbe condiviso la sua soddisfazione nel sapere della chiusura del centro d’accoglienza di don Biancalani, per volontà della prefettura di Pistoia. “Tempi duri per il prete che ama attaccare me e circondarsi di presunti profughi africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava… Chiuso!”. La replica dell’uomo di Chiesa toscano è stata tempestiva: “Noi continueremo ad accogliere i rifugiati, perché siamo mossi dall’ideale evangelico”. La chiusura del centro è dovuta a un sopralluogo dei vigili del fuoco. Secondo la loro supervisione la cucina e la caldaia non sarebbero più utilizzabili perché vetusti. Don Biancalani non si lascia scoraggiare e spiega: “I locali, che fanno parte di un convento del ‘700, vanno adeguati e noi provvederemo a effettuare i lavori”.