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Donna fatta a pezzi a Borno, arrestato il vicino di casa: ha confessato l'omicidio

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Un uomo ha confessato di aver ucciso e fatto a pezzi la donna ritrovata cadavere a Borno: è accusato di omicidio, distruzione e occultamento di cadavere.

Le forze dell’ordine hanno arrestato il presunto responsabile dell’omicidio della donna fatta a pezzi a Borno: si tratta di un amico e vicino di casa della vittima, Carol Maltesi, che durante un interrogatorio ha confessato ai Carabinieri di averla uccisa.

Donna fatta a pezzi a Borno: un arresto

L’omicidio della donna sarebbe avvenuto, secondo la confessione dell’uomo, a gennaio. Dalla indagini era emerso che, il 20 marzo, l’auto intestata alla vittima era transitata proprio in territorio di Borno condotta da un uomo. Poi, una settimana dopo, il vicino si era presentato ai Carabinieri per fornire informazioni sulla donna scomparsa offrendo circostanze che subito si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite.

Dopo una serie di contestazioni fatte da magistrato e autorità, alla fine ha confessato l’omicidio e l’occultamento del cadavere, prima riposto in un congelatore nella casa della stessa vittima e poi, una volta fatto a pezzi, gettato nel dirupo di montagna. Stando a quanto emerso, l’omicidio e la distruzione del cadavere sono avvenuti a Milano mentre solo l’occultamento è avvenuto a Brescia.

Donna fatta a pezzi a Borno: la vicenda

Il ritrovamento del cadavere era avvenuto il 20 marzo ad opera di un passante che aveva scorto quattro sacchi di plastica nera con all’interno un corpo tagliato in quindici pezzi. Quando la Procura di Brescia ha letto l’elenco dei tatuaggi della donna ritrovata, un suo fan (Carol era un’attrice milanese nota nel mondo dell’hard) ha contattato la stampa facendo il suo nome ed evidenziando che effettivamente le pagine pubbliche e private della vittima non erano aggiornate da un paio di settimane. Gli inquirenti hanno dunque appurato la sua assenza dagli ultimi appuntamenti di lavoro, scandagliato le sue conoscenze e lavorato sui suoi telefoni prima di appurarne la scomparsa e identificarla.