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Donna intubata e positiva al Covid partorisce: è in terapia intensiva da un mese

Neonati

Una donna, risultata positiva al Covid e intubata in terapia intensiva da circa un mese, ha fatto nascere il suo bambino con parto cesareo.

Una donna incinta di 35 anni, risultata positiva al coronavirus e ricoverata in terapia intensiva da circa un mese, ha dato alla luce il suo bambino tramite un parto cesareo.

Covid, parto cesareo per donna intubata e positiva

Il piccolo Rayt, un neonato di 2 chili e 200 grammi, è nato presso l’ospedale Cona, a Ferrara, nella giornata di venerdì 16 aprile mediante un parto cesareo, nonostante le gravi condizioni in cui versa la madre. La 35enne Anani, infatti, è intubata e ricoverata nel reparto di terapia intensiva del nosocomio ferrarese da circa un mese, dopo aver contratto il SARS-CoV-2.

In una situazione così delicata, i medici della struttura hanno deciso di aspettare che il piccolo Rayt, prematuro, crescesse abbastanza da non rendere rischioso il parto. Le operazioni effettuate durante il cesareo sono andate a buon fine. Il neonato, poi, è stato sottoposto a tampone dai medici: il test, tuttavia, ha fortunatamente dato esito negativo, confermando lo stato di buona salute del bimbo.

La testimonianza del marito di Anani

La vicenda è stata raccontata da Radouani Ben Zouini, marito di Anani e padre del nascituro. L’uomo, originario del Marocco e residente a Cento, in provincia di Bologna, dal 2012, ha spiegato che tutta la sua famiglia ha dovuto compiere la propria battaglia contro il Covid, inclusi i due fratelli più grandi di Rayt, rispettivamente di sei e due anni, risultati positivi ma asintomatici. Il contagio, inoltre, ha riguardato anche la suocera e il cognato dell’uomo. In una simile circostanza di emergenza, nessun familiare poteva prendersi cura dei figli della coppia che, pertanto, sono stati prima ricoverati nel reparto di pediatria e, in un secondo momento, sono stati sistemati in un Covid hotel grazie all’intervento degli assistenti sociali. I piccoli, infine, hanno poi potuto fare finalmente ritorno a casa, dopo essersi negativizzati.

A proposito della nascita di Rayt, invece, Radouani Ben Zouini, impiegato come facchino all’Interporto di Bologna, ha dichiarato: “I medici sono stati bravissimi. Hanno aspettato che il bimbo potesse nascere con il parto cesareo. In questo modo, mi dicono, mia moglie potrà essere curata anche con terapie più forti”.

Non resta che attendere, quindi, che anche le condizioni di salute della giovane madre migliorino in modo tale da consentirle di riabbracciare la propria famiglia e conoscere il suo terzo figlio.