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Donne ed etichetta ai tempi della Regina Vittoria

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Rigide e severe le regole del galateo in epoca vittoriana, soprattutto per le donne che aspiravano a un determinato status sociale. Nel corso del 19° secolo furono scritti diversi opuscoli e guide per aiutare le donne a comportarsi nel modo giusto in ogni ambito della loro vita, dalla pulizia de...

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Rigide e severe le regole del galateo in epoca vittoriana, soprattutto per le donne che aspiravano a un determinato status sociale.
Nel corso del 19° secolo furono scritti diversi opuscoli e guide per aiutare le donne a comportarsi nel modo giusto in ogni ambito della loro vita, dalla pulizia della casa all’intrattenimento degli ospiti. Molte di queste regole potranno sembrare strane o restrittive ai lettori moderni ma non alle signore dell’epoca, che dovevano seguirle attentamente.

La cura personale

Nel 19 °secolo l’aspetto di una donna era fondamentale. Ad essa era sempre consigliato di apparire bella e dolce al proprio marito, preferibilmente senza tradire alcuno sforzo in tal senso. Secondo l’Università della Florida, lo spogliatoio femminile era una sorta di santuario il cui accesso era impedito persino al legittimo consorte. I capelli dovevano essere curati, mentre la silhouette ideale stretta di vita e delicata, enfatizzata dall’uso di corsetteria, a volte scomoda e fastisiosa. Prima di lasciare lo spogliatoio, l’intero look doveva risultare perfetto e completo, anche di guanti.

Il comportamento

L’ideale di donna vittoriano era dolce, piacevole e paziente in ogni momento. Secondo ‘The Concord Magazine’ le signore dovevano parlare il meno possibile per non risultare troppo chiassose e troppo sincere ma piuttosto ascoltatrici pazienti. Tono sempre dolce, a prescindere dall’umore e la propensione a favorire le opinioni e i bisogni altrui, evitando di ridere finché l’oratore non avesse concluso il suo racconto, anche se molto divertente, e il divieto di mostrare un proprio umorismo.

I pasti

I pasti dell’epoca, soprattutto le cene, includevano un gran numero di regole di galateo per entrambi i sessi. Al tè del pomeriggio la padrona di casa doveva intrattenere tutti i visitatori, a meno che il ricevimento fosse troppo grande; in questo caso si sarebbe avvalsa dell’aiuto di alcuni assistenti. A cena tutto doveva essere della migliore qualità, senza tuttavia ostentare le proprie ricchezze. C’erano regole ben precise anche per la disposizione dei tavoli, per il tipo di cibo e per i posti a sedere, a cui la padrona di casa doveva provvedere personalmente.

In pubblico

Per strada il saluto era d’obbligo, tranne che ai dipendenti (i manuali di galateo proibivano espressamente di farlo). Se sul marciapiede ci s’imbatteva in un gruppo di uomini, bisognava sempre passare alla loro destra, mentre era permesso tenere a braccietto un uomo ma non due. Discrezione e tranquillità costituivano la condotta ideale anche per strada e guai ad attirare l’attenzione degli uomini!

Il lutto

Anche lutto richiedeva un’etichetta speciale, in particolare per le vedove. Erano previsti abiti ad hoc che potevano essere anche molto costosi. Il nero opaco era d’obbligo, come le decorazioni minimali e pochi o niente gioielli. Le vedove dovevano portare il lutto per due anni, mentre per le ragazze a cui erano mancati i genitori il periodo durava un anno. Trascorso questo periodo, si entrava in una fase più ‘leggera’ che permetteva abiti di colore meno scuro come il lilla e il grigio. Permesso qualche gioiello, seppur discreto.

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