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Dopo la Brexit gli inglesi cercano online cos'è l'UE

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Dopo il referendum Brexit, che ha visto l'uscita del Regno Unito dall' Unione Europea, molti giornali internazionali, tra cui anche il Washington Post, hanno commentato i dati relativi alle principali ricerche su Google dei cittadini britannici diffusi da Google Trends. Le prime cinque domande ce...

Dopo il referendum Brexit, che ha visto l’uscita del Regno Unito dall’ Unione Europea, molti giornali internazionali, tra cui anche il Washington Post, hanno commentato i dati relativi alle principali ricerche su Google dei cittadini britannici diffusi da Google Trends.

Le prime cinque domande cercate su Google sono:
«Cosa significa lasciare l’Unione Europea?»,
«Che cos’è l’Unione Europea?»,
«Quali nazioni sono nell’Unione Europea?»,
«Cosa succede ora che siamo usciti dall’Unione Europea?»
«Quanti paesi sono nell’Unione Europea?».

Dedurre da questo che i cittadini britannici non sappiano cosa sia l’Unione Europea sembra una forzatura, appare invece ovvio che stiano cercando informazioni riguardo le conseguenze e le implicazioni del risultato del referendum dello scorso 23 Giugno.

Il canale ITV sta riportando molte interviste fatte ai cittadini britannici, mettendo in evidenza le false credenze del cittadino medio inglese, il quale crede che:
– gli immigrati dall’Ue compongano il 15% della popolazione, quando in realtà rappresentano soltanto il 5%,
– il Regno Unito conferisca al budget dell’Ue più di quanto abbia come ritorno. Il quadro reale invece vede la Germania come principale contribuente del 2014, il doppio rispetto all’Inghilterra, infatti si tratta del 21% circa del totale, segue la Francia con il 16%, Italia 12% e Regno Unito 11%,
– gli investimenti dall’Ue verso il Regno Unito siano soltanto il 30%, quando invece costituiscono quasi il 50%.

Cosa ha contribuito a creare tutta questa confusione tra anti-europeisti e laburisti?
Forse i timori pre voto sono tornati alla ribalta materializzandosi, generando panico e dubbi. Non dobbiamo dimenticare inoltre che la sterlina ha visto un tracollo azionario che la riporta nel 1986, la Gran Bretagna ha subito un isolamento energetico in quanto è stata tagliata fuori dei grandi progetti cofinanziati da Bruxelles; e come se non bastasse l’ex primo ministro David Cameron ha rassegnato le dimissioni dal Governo.