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Doriano Furceri, chi era il comandante dei carabinieri ucciso in caserma ad Asso (Como)

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Domano Furceri, comandate dei carabinieri, è stato uccido dal collega Antonio Millia nella caserma di Asso (Como)

Il killer di Doriano Furceri, il comandate dei carabinieri ucciso nella caserma di Asso, Como, è stato arrestato. L’uomo avrebbe impugnato un arma e avrebbe sparato tre colpi di pistola suo comandante. Dopo il fatto si è barricato all’interno di una stanza della caserma raggiunta venerdì mattina dai militari del GIS.

Il militare, dopo aver sparato tre colpi di pistola, avrebbe urlato “L’ho ammazzato”. Il carabiniere era in servizio ad Asso da diversi anni ed era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale sant’Anna di Como. Dopo la dimissione, sarebbe stato ritenuto idoneo al servizio.

Chi era Doriano Furceri

Doriano Furceri, 58 anni, era un luogotenente carica speciale originario di Palermo. Il comandante lascia una moglie e tre figli. L’uomo lavorava ad Asso dal febbraio 2021. Prima di arrivare nella stazione di Como, aveva comandato la caserma di Bellano sul lago di Lecco per 17 anni.

Il trasferimento è avvenuto in seguito alla comparsa di alcune scritte sui muri del comune lecchese con riferimenti a presunti legami sentimentali con donne. Il comando provinciale di Lecco aveva spiegato che “i fatti che riguardano il comandante della stazione di Bellano sono al vaglio dell’autorità giudiziaria e sono anche oggetto di un’autonoma inchiesta avviata dall’Arma dei carabinieri per stabilire i contorni della vicenda e anche per valutare la sussistenza o meno dei requisiti per la permanenza del militare nell’attuale incarico o di un eventuale trasferimento altrove, vanno verificati i fatti anche a tutela dell’interessato”.

Prima del trasferimento, Furceri era stato in servizio anche in Brianza.

La cattura del killer

Nella mattinata di venerdì 28 ottobre i militari del GIS hanno fatto irruzione nella caserma dopo aver passato tutta la notte a trattare con il killer Antonio Milia.

Alle 5:40, gli agenti hanno catturato Milia, liberato una donna carabiniere che era in caserma e le famiglie degli altri militare. Tutte le persone presenti non sono mai state in pericolo.

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