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DPG, l'intervista del secolo rilasciata per HarveyDonTV

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DPG, la Dark Polo Gang non si smentisce mai. Dopo il concerto a Brixton Jamm, la DPG ha rilasciato un'intervista per i ragazzi di HarveyDonTV.

DPG, la Dark Polo Gang non si smentisce mai. Dopo il concerto al Brixton Jamm, la DPG ha rilasciato un’intervista per i ragazzi di HarveyDonTV. Intervista del secolo, sempre se la si possa definire “intervista”. Tony Effe, Wayne Santana, Dark Side, Dark Pyrex e il beatmaker Sick Luke, i componenti della gang, hanno dato il meglio di loro. Un’immagine che ha dell’incredibile quella di inizio intervista, che avrebbe dovuto predire il livello delle risposte alle domande.

DPG, la gang di Roma

Il sogno della Dark Polo Gang comincia tanto tempo fa. Quattro dei cinque componenti, Arturo Bruni (Dark Side), Nicolò Rapisarda (Tony Effe), Dylan Thomas Cerulli (Dark Pyrex) e Umberto Violo (Dark Wayne) sono nati e cresciuti nello stesso quartiere di Roma. Cominciano a rappare per divertimento, fino a quando l’italoamericano Sick Luke li coinvolge in un progetto, quello di produrre seriamente i loro brani. “Full Metal Dark” è il primo album che esce, nel 2015. Ma la vera fama viene raggiunta con “Twins“, l’album tormentone del 2017. Tra gli inediti dell’album della gang, “Caramelle”, che si aggiudica il disco di platino, “Cono gelato” e “Sportswear” che vincono il disco d’oro.

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Non spiccano per profondità i testi delle canzoni della gang. Una velata autoironia attraversa i testi delle loro “opere”. L’obiettivo iniziale era quello di criticare la globalizzazione e l’omologazione. Diventare famosi non significa dover essere uguale ad altri mille, ma riuscire a diversificarsi nel mare immenso dell’uguaglianza. Tra slang e assonanze, le melodie entrano in testa.

DPG, l’intervista del secolo per HarveyDonTV

La DPG era al Brixton Jamm per un concerto, quando è stata raggiunta dai ragazzi di HarveyDonTV. Londra si è trasformata in un piccolo rione di Roma con l’avvento della gang. “Noisey” ha pubblicato la versione integrale dell’intervista del secolo. Qualcosa che ha dell’assurdo, a cominciare dall’inglese maccheronico dei componenti della gang, fino a finire con la location scelta per l’intervista.

Ad aprire i magnifici 11 minuti, Dark Side. Bellissimo sul divano, cappuccio in testa, occhiali da sole e sguardo probabilmente perso nel vuoto. Le uniche parole che dice sono “It’s our first time in the UK… together, I mean“. Ma l’intervista continua e non passa molto dalla citazione d’autore di Wayne, che descrive la gang come “We are not a rapper, we are new Beatles. You know? This is not rap, this is like Sex Beatles, Sex Pistols. Like punk, I don’t know”. Bellissimo anche questo, ma l’assurdo continua. Pyrex decide di far vedere chi comanda. Il suo inglese fa gola perfino a Oxford. Unica pecca, cade proprio su uno dei false friends. Voleva usare “casualty” per “casualità”, peccato che in realtà significhi “vittima“.

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Si continua con Dark Side, che non vuole essere da meno rispetto a Pyrex. Il ragazzo introduce la sua frase con un glorioso “Ci tenevo a dì sta cosa”. Ma l’apice lo raggiunge Tony, che tacendo per tutta l’intervista, si ricorda di avere l’uso della parola solo al nono minuto del video. Forse meglio che se ne fosse dimenticato, perché le uniche parole che riesce a dire, sorseggiando la birra sono “birra Poretti, bitch!”.

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