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Draghi: "Non sappiamo quando finirà la pandemia o quando arriverà la prossima”

Mario Draghi

Draghi: "Non sappiamo quando finirà la pandemia. Tre milioni di vittime e la contrazione più profonda dalla Seconda Guerra mondiale"

Mario Draghi è stato chiaro: “Non sappiamo quando finirà la pandemia o quando arriverà la prossima”. Il premier lo ha detto in un videomessaggio di introduzione indirizzato ai rappresentanti della società civile, messaggio ai lavori del webinar di ascolto e di preludio al Global Health Summit in programma il prossimo 21 maggio a Roma. E la chiave di volta della frase di Draghi è stata quella per cui “il nostro lavoro deve iniziare ora”. Ed è stata frase che ha assunto un significato ancora più calzante, a contare che al webinar ha partecipato ed è intervenuta anche la presidente della Commissione Ue, in carica dal 2019, Ursula von der Leyen. Anche lei contribuirà all’elaborazione dei principi della ‘Dichiarazione di Roma’ con cui si chiuderà l’atteso summit. Draghi ha anche sottolineato come “l’attuale pandemia ci imponga di essere meglio preparati per il futuro.

Draghi: “Non sappiamo quando finirà, sanità più forti”

“Dobbiamo sostenere la ricerca, rafforzare le catene di approvvigionamento e ristrutturare i sistemi sanitari nazionali. Dobbiamo rafforzare il coordinamento e la cooperazione globali”. E sulla Dichiarazione di Roma il premier ha idee ben precise: “Questo webinar è nato per confrontarci con voi e con le vostre idee. Anche a partire dal vostro contributo puntiamo a gettare le basi per la Dichiarazione di Roma che chiuderà i lavori del summit. La Dichiarazione conterrà una serie di principi per rafforzare i nostri sistemi sanitari, migliorare le nostre capacità di risposta ed avere gli strumenti per rispondere a future emergenze sanitarie”.

“Anno scorso come II Guerra Mondiale”

Poi la triste incombenza dei numeri, vista però come punto di input a ripartire e non come step per restare inchiodati a ciò che covid ha fatto al mondo. Ha detto Draghi: “La pandemia Covid-19 ha causato più di 3 milioni di vittime in tutto il mondo e ha imposto un costo elevato alle nostre economie. L’anno scorso, la produzione globale ha subito la contrazione più profonda dalla Seconda Guerra mondiale, colpendo sia le economie avanzate che i mercati emergenti”.

“Non eravamo del tutto pronti”

Poi la chiosa: “La maggior parte di noi non era pronta ad affrontare una crisi sanitaria di tale portata. Ci mancava la capacità di rilevare la pandemia attraverso un sistema di allerta precoce. I nostri piani di emergenza erano obsoleti e insufficienti. Nonostante tutto il coraggio dei nostri medici e infermieri, il virus ha messo in luce le fragilità dei nostri sistemi sanitari. Ma abbiamo mostrato la capacità di reagire”.

E il futuro? “Prepariamoci tutti meglio”

“Stiamo combattendo il virus attraverso l’inventiva, l’operosità e la cooperazione – riconosce Draghi – In meno di un anno, gli scienziati hanno sviluppato una serie di vaccini efficaci. Le aziende farmaceutiche si sono unite per aumentare la loro produzione. I governi hanno lanciato programmi di vaccinazione senza precedenti. Ora abbiamo la possibilità di porre fine alla peggiore pandemia. Tuttavia, dobbiamo essere meglio preparati per il futuro”.