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Dura repressione in Iran: si aggrava il bilancio dei morti, finora sono 92

Polizia in azione durante le manifestazioni in Iran

Dura repressione in Iran: si aggrava il bilancio dei morti, finora sono 92 e di essi 41 sono stati uccisi dalla polizia dopo lo stupro di una 15enne

Dura repressione in Iran, dove si aggrava il bilancio dei morti: finora sono 92 e la Ong Ihr fornisce le cifre delle vittime fra quanti protestano anche ma non soltanto per la morte di Masha Amini, cifre purtroppo in aggiornamento, a contare che i blitz della polizia iraniana non cessano. La Ong ha scritto che “almeno 92 persone sono state uccise durante la repressione delle proteste in Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini“. 

Scatta la dura repressione in Iran

Soltanto nella giornata di venerdì 30 settembre era state uccise 41 persone dalle forze di sicurezza iraniane a Zahedan. La Ong Iran Human Rights ha sede in Norvegia ed ha chiaramente accusato le forze di sicurezza dell’Iran di aver “represso in modo sanguinario” la protesta scoppiata venerdì dopo le preghiere a Zahedan. La zona si trova nella parte sud-orientale del paese, quella del Sistan-Baluchistan

Non solo Masha, anche uno stupro

Ma cosa aveva innescato le proteste? Le accuse a un capo della polizia della città portuale di Chabahar di aver violentato una ragazza di 15 anni appartenente alla minoranza sunnita dei Baluch. Fonti della polizia morale delll’Iran affermano che cinque membri delle Guardie Rivoluzionarie sono stati uccisi a Zahedan “da terroristi”.