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E' morto Sergio Marchionne, aveva 66 anni

Lettera di Grande Stevens su Marchionne

Sergio Marchionne, uno dei protagonisti della storia recente della Fiat (ora Fca) è morto all'età di 66 anni.

Sergio Marchionne, uno dei protagonisti della storia recente della Fiat (ora Fca) è morto all’età di 66 anni. Amministratore delegato della Fiat dal giugno 2004, ha guidato l’uscita dell’azienda dalla crisi economica in cui versava da anni, rilanciandola. Nel 2009 ha acquistato il 20% delle azioni della statunitense Chrysler, occupandosi in seguito della fusione delle due società automobilistiche: nasce Fca. Una serie di risultati che lo hanno reso uno dei manager più importante del settore, ma non senza controversie, soprattutto con le organizzazioni di rappresentanza in Italia. Il sindacato Fiom ha contestato i piani di risanamento dell’ex ad, che ha deciso inoltre di far uscire la Fiat da Confindustria nel 2011. Una scelta che ha suscitato clamore, essendo l’azienda torinese tra i fondatori dell’associazione. Sergio Marchionne ha espresso l’intenzione di lasciare il suo ruolo nel 2019. La malattia ha anticipato la sua uscita di scena.

Le condizioni di salute dell’ex amministratore delegato di fca e Ferrari si sono aggravate nelle ultime ore. Dopo un intervento chirurgico alla spalla destra effettuato a giugno, arrivano inaspettatamente serie complicazioni. Ne ha dato notizia lo stesso Consiglio d’Amministrazione di Fca tramite un comunicato in cui annunciava le dimissioni di Marchionne, sostituito da Mike Manley. “Fiat Chrysler Automobiles N.V. comunica con profonda tristezza che in settimana sono sopraggiunte complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria del Dr. Marchionne, aggravatesi ulteriormente nelle ultime ore”, si legge nella nota del 21 luglio. Nella stessa giornata John Elkann, presidente Fca, rilascia una dichiarazione in cui esprime massima vicinanza verso l’uomo che definisce “un mentore e un amico”. “Quello che mi ha colpito di Sergio fin dall’inizio- ricorda Elkann- quando ci incontrammo per parlare della possibilità che venisse a lavorare per il Gruppo, più ancora delle sue capacità manageriali e di un’intelligenza fuori dal comune, furono le sue qualità umane, la sua generosità e il suo modo di capire le persone”. L’ultima uscita pubblica di Sergio Marchionne risale al 26 giugno 2018 a Roma, per la cerimonia di consegna di una Wrangler all’Arma dei Carabinieri. L’amministratore delegato è affaticato e provato. Una portavoce di Fca aveva poi avvisato che Marchionne si è sottoposto, a fine giugno e in Svizzera, a un intervento chirurgico alla spalla destra.

La famiglia Marchionne ha origini abruzzesi. Il padre di Sergio, Concenzio, aveva prestato servizio come maresciallo dei Carabinieri in Istria, dove conobbe la sua futura moglie, Maria Zuccon, veneto-istriana. Nel timore di finire vittime dei rastrellamenti effettuati dalle milizie jugoslave, come era capitato al nonno paterno di Sergio durante la seconda guerra mondiale, i due fidanzati decisero di rifugiarsi a Chieti, dove si sposarono e dove, nel giugno 1952, nacque Sergio. La famiglia si trasferì in Ontario, nel Canada, quando Sergio aveva quattordici anni.

La formazione universitaria di Sergio Marchionne avviene in Canada. Si laurea in filosofia all’Università di Toronto, per poi studiare legge alla Osgoode Hall Law of York University, laureandosi con il massimo dei voti, e ottenere un MBA in Business Administration presso la University of Windsor. Il manager aveva ricordato l’importanza della propria formazione nel settembre del 2008, parlando al convegno annuale dei Cavalieri del Lavoro, tenutosi al Lingotto. “Con le lauree in economia e giurisprudenza ho trovato lavoro nell’economia reale, ma tornerei a studiare anche filosofia perché, se non è quella la laurea che mi ha formato industrialmente, è quella che mi ha permesso di acquisire le altre due che mi hanno portato qui”, affermava l’allora amministratore delegato della Fiat, precisando: “La preparazione tecnica è importante ma non essenziale. E’ questione di maturità, di apertura”.

Sergio Marchionne, ottenuta la laurea in legge, inizia a lavorare come commercialista e avvocato. Poi arriva un impiego aziendale, che probabilmente è quello che determina il suo futuro. Nel 1983 entra nella Deloitte Touche, dove diventerà direttore dello sviluppo industriale. Gli anni tra il 1980 e il 1990 sono estremamnete formativi, a livello formativo, per Marchionne. E’ impiegato presso diverse aziende (Acklands, Glenex Industries, Lawson Group e Lonza Group Ltd), ricoprendo ruoli dirigenziali. Nel 2002 la SGS di Ginevra gli affida il ruolo di amministratore delegato. L’azienda opera nei servizi di ispezione, verifica e certificazione. Nonostante sia conosciuta a livello internazionale, versa in un periodo di difficoltà; Marchionne la risana. Il suo lavoro viene notato da Umberto Agnelli, il quale lo invita a far parte del Consiglio d’Amministrazione della Fiat nel 2003.

La scalata di Sergio Marchionne alla Fiat è rapidissima. Il 1° giugno del 2004 viene nominato amministratore delegato. Inizia quella che è stata nominata ‘l’era Marchionne’. Il nuovo ad, in primo luogo, si propone l’obiettivo di risanare le finanze aziendali, trasformando i debiti in azioni. Cerca inoltre di rilanciare l’azienda con un piano industriale ambizioso e che prevede il lancio di nuovi modelli, che mantengano una sorta di continuità con le ‘icone’ della Fiat ma modernizzandole. E’ il caso, ad esempio, della 500. Nel 2008 gli Stati Uniti versano in piena crisi economica, che coinvolge anche l’industria automobilistica. Nel 2009 Sergio Marchionne rende concreta una sua buona intuizione: acquistare il 20% della Chrysler e fonderla gradualmente con la Fiat. Nasce Fca.