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Usa, è morto nella sua cella di prigione Unabomber: aveva 81 anni

Casa circondariale

Ted Kaczynski, soprannominato Unabomber, è stato trovato senza vita stamattina nella sua cella di prigione: il suo nome è tra i serial killer più prolifici della storia degli Stati Uniti

L’erba cattiva muore. Oggi, sabato 10 giugno 2023, è il turno di Ted Kaczynski, conosciuto col soprannome di Unabomber, trovato senza vita stamattina nella sua cella di prigione. Aveva 81 anni. Sfuggito per quasi venti anni alla cattura, l’uomo è considerato tra gli attentatori più prolifici della storia degli Stati Uniti.

La lettera pubblicata sui giornali

Matematico ad Harvard, tra il 1978 e il 1995 Kaczynski piazzò (o spedì) sedici ordigni che portarono all’uccisione di tre persone e al ferimento di altre ventitré. Prima di essere identificato – se non fosse stato per i sospetti di suo fratello e di sua cognata, forse Kaczynski non sarebbe stato mai catturato –, il bombarolo seriale chiese ai giornali di pubblicare una lunga lettera che aveva scritto, minacciando che altrimenti avrebbe continuato con le uccisioni: sia il New York Times che il Washington Post pubblicarono il manifesto su raccomandazione del procuratore generale degli Usa e del direttore dell’FBI.

La scoperta della famiglia e l’arresto

La cognata di Kaczynski, Linda Patrik, è stata una delle prime a identificarlo dopo aver letto il testo della lettera. In un’intervista nel 2016, la stessa ha ricordato la prima volta che sospettò che Kaczynski potesse essere il serial killer che stava terrorizzando il mondo intero: «Pensavo alle famiglie che erano state bombardate. A una il pacco arrivò a casa, c’era anche una bambina di due anni». Dopo la segnalazione alla polizia, il 3 aprile 1995 Kaczynski fu arrestato nella sua cabina nel Montana. È stato processato a Sacramento, in California: non ci si interrogò tanto sulla sua colpevolezza – oramai assodata –, quanto piuttosto sulla sanità mentale, per decidere se applicare o meno la morte. Nel 1998, si finì per condannarlo all’ergastolo senza condizionale.