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Ebook, il nuovo modo di leggere.

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È giusto e doveroso scrivere qualche riga sull'ebook, visto che settimana scorsa si è svolta la settimana del libro digitale tra Milano e Monza. La rassegna era intitolata "Il libro domani: la scrittura futura". Già il libro di domani, che non sarà più di carta, e la scrittura del futuro, che...

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È giusto e doveroso scrivere qualche riga sull’ebook, visto che settimana scorsa si è svolta la settimana del libro digitale tra Milano e Monza. La rassegna era intitolata “Il libro domani: la scrittura futura”. Già il libro di domani, che non sarà più di carta, e la scrittura del futuro, che cambierà i suoi tradizionali connotati. Ma nessuno però sembra risentire di questo graduale passaggio al digitale. Ci si è arresi oppure è voglia di cambiare, di adattarsi ai tempi che corrono e trasformano tutte le nostre abitudini? Di certo la rivoluzione ancora non ha coinvolto tutti, ma una buona parte sì. Basta leggere qualche dato, ad esempio da Amazon, uno dei più grandi siti di vendita merce più grande e più famoso al mondo. Qualche tempo fa il sito con sede a Seattle, ha reso noto che negli ultimi tempi sono stati venduti più ebook che libri di carta, 105 a 100. Un sorpasso non esorbitante, ma sicuramente significativo. In particolare i più venduti sono stati i lettori elettronici Kindle, di cui Amazon.com ne ha l’esclusiva. Mentre ancora non sono disponibili su Amazon Italia, attivo da qualche mese. Fatto sta che i numeri parlano chiaro. Ora si preferisce avere sempre a portata di mano un libro, anzi anche più di uno. Perché i software degli ebook permette di avere numerosi libri sul proprio dispositivo. E con numerosi intendo intorno ai 1500 libri digitali. Il tutto reso ancora più facile dalle dimensioni dell’ebook, piccolo e leggerissimo, poco più di 300g.
Cambia il modo di leggere e cambia anche il modo di fare editoria. Si parla di editoria digitale, ma anche di biblioteche digitali e la manifestazione dei giorni scorsi a Milano ne è stata la dimostrazione. Tutto elettronico e tutto digitale. Ma siamo davvero disposti ad abbandonare definitivamente la carta e il nostro amato segnalibro?