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Eccesso di velocità non giustificato dall'urgenza di andare in bagno: la sentenza del tribunale

Eccesso di velocità non giustificato dall'urgenza di andare in bagno

La sentenza di un tribunale elvetico ha stabilito che la necessità di andare in bagno non è una giustificazione sufficiente per l'eccesso di velocità.

Un tribunale della Svizzera ha stabilito che l’urgenza di andare in bagno mentre si guida non giustifica un eccesso di velocità. Chi viola il codice della strada per questo motivo incappa dunque nelle sanzioni già previste.

Eccesso di velocità non giustificato dall’urgenza di andare in bagno

La sentenza è relativa al caso di un automobilista che, sottoposto a multa di 160 euro e ritiro della patente per aver guidato a 120 km su una strada in cui il limite era pari a 80 km/h, aveva presentato ricorso in Germania (stava guidando in territorio tedesco) asserendo di essere in una situazione di emergenza. Ha infatti spiegato di aver all’improvviso accusato problemi di stomaco che lo hanno spiunto a guidare più velocemente per trovare al più presto un bagno pubblico.

Eccesso di velocità non giustificato dall’urgenza di andare in bagno: la sentenza

Dato che le autorità avevano respinto la sua richiesta, in Svizzera gli è stata ritirata la patente di guida a tempo indeterminato. Quando si incappa in un divieto di guida all’estero, le autorità elvetiche competenti possono infatti ordinare a loro volta il ritiro della patente per i casi più gravi.

L’uomo ha dunque presentato un altro ricorso contro la decisione elvetica fino al Tribunale federale. Ma anche la suprema corte ha ritenuto che l’urgenza di andare al gabinetto non costituisce una giustificazione sufficiente per violare i limiti imposti dal codice della strada. L’automobilista potrebbe tornare in possesso del documento almeno tra due anni e dopo aver ottenuto un risultato positivo in una perizia di psicologia del traffico.