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Ecco chi ha salvato il mondo ben 32 anni fa

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Siamo nella Guerra Fredda, anno 1983, il Presidente Regan ha appena definito la Russia come “Impero del male”. Usa e Nato sono pronte a posizionare dei missili in Germania per farne un’esercitazione militare, ma i capi dell’Unione Sovietica, conoscendo le esercitazioni passate fatte da Hitl...

Siamo nella Guerra Fredda, anno 1983, il Presidente Regan ha appena definito la Russia come “Impero del male”. Usa e Nato sono pronte a posizionare dei missili in Germania per farne un’esercitazione militare, ma i capi dell’Unione Sovietica, conoscendo le esercitazioni passate fatte da Hitler per ingannare Stalin, non potevano permettere una replica.

La pressione era palpabile.

Tanta era l’agitazione che venne abbattuto dai Russi un aereo sud coreano entrato per caso nello spazio aereo sovietico, uccidendo 269 persone, tra cui molti americani.

Evento simile stava per accadere la sera del 25 Giugno 1983, quando era di turno al cordimamento per la difesa aerospaziale il tenente colonnello dell’Armata Rossa, Stanislav Petrov.

Alle ore 24.14 scattarono degli allarmi che portarono via satellite informazioni di un imminente attacco missilistico dall’America. Petrov secondo il protocollo avrebbe dovuto avvisare i suoi superiori, così da far partire la difesa.

La situazione precipitava, Petrov ignorò il primo missile fin quando non ne arrivarono altri quattro. Il tenente colonnello sapeva che in una guerra come quella, lanciare 5 missili alla volta da parte dell’America, era un attacco insolito, ma poteva il satellite rilevare erroneamente per 5 volte un missile?

Un’intero battaglione aspettava le direttive di Petrov, che intanto consultava i dati, incurante del fatto di avere il futuro del mondo nelle sue mani.

Ragionava. Alla fine decise di decretare un malfunzionamento della macchina. Non aveva senso un simile attacco da parte degli americani. Arrivò la fine del conto alla rovescia e gli allarmi si spensero, il tenente colonnello non si era sbagliata.

Sul momento venne proclamato eroe dai suoi sottufficiali, ma non fece lo stesso il governo russo, che pur di nascondere il loro errore agli U.S.A. lo ammonirono per non aver rispettato il protocollo e lo pensionarono anticipatamente, con una misera pensione di 200$ al mese e una vita nell’anonimato.

Ma nel 1998 giunse al Presidente dell’organizzazione internazionale per la pace, Douglas Mattern, il racconto di quella notte decisiva del 1983, in in libro di memorie di un comandante capo, Yury Votintsev.

Petrov venne rintracciato anche se con difficoltà e venne intervistato da Mattern. L’ormai pensionato tenente si racconta con umiltà, come la persona giusta al momento giusto, conduce una vita semplice e si mostra indifferente alla fama e all’ambizione.

Venuta finalmente alla luce la verità su quella sera, gli Stati Uniti e la Russia hanno calcolato che l’azione di Petrov salvò dai tre ai quattro miliardi di persone.

Oggi Petrov anche se pluri premiato e con un film documentario con Kevin Costner su quella notte, continua a vivere un’umile vita nella periferia di

Mosca, dividendo i suoi averi fra i suoi familiari, nonostante il suo Karma e le sue decisioni abbiano formato il futuro che oggi viviamo.