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Ecco le armi che l’Italia sta inviando all’Ucraina per la guerra contro la Russia

Francesco Paolo Figliuolo, comandante del Covi

L'elenco pare sia stato secretato da Governo e Copasir ma è trapelato: ecco le armi che l’Italia sta inviando all’Ucraina per la guerra contro la Russia

Sarà gestita dal Comando Operativo di Vertice Interforze la fornitura delle armi che l’Italia sta inviando all’Ucraina per la guerra contro la Russia. Si tratterebbe per lo più di missili anticarro e mitragliatrici non proprio di ultima generazione, giubbotti antiproiettile e razioni. L’elenco non è molto variegato e comprenderebbe gli onnipresenti spalleggiabili Stinger, poi bombe da mortaio da 120 mm, centinaia di missili anti-carro Milan, migliaia di elmetti e giubotti antiproiettile e infine 200 missili contro carri Mk72Law

Le armi che l’Italia sta inviando all’Ucraina 

Il tutto per finire con razioni alimentari da combattimento “K” e mitragliatrici pesanti Browning. Per lo più si tratta di armamenti, individuali e di reparto, efficaci ma decisamente obsoleti: i “Law” sono in servizio dagli anni ‘60 e i missili Milan, anche nella loro versione II, sono in gran parte filoguidati. Ad ogni modo l’Italia ha deciso di inviare alla resistenza ucraina queste armi per difendersi dall’invasione russa. L’elenco sarebbe stato secretato dall’Esecutivo, come spiega il Fato Quotidiano che è riuscito a prendere visione di parte degli elenchi. Lo stesso Copasir, Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, aveva suggerito che quella lista non fosse resa pubblica (un po’ capiamo anche perché a questo punto). 

Il ruolo del Covi e del generale Figliuolo

Armi ed equipaggiamenti saranno spediti dal Comando Operativo di Vertice Interforze. E alla guida del Covi c’è una vecchia conoscenza della macro logistica italiana, nel suo ambito una indubbia eccellenza: il generale Francesco Paolo Figliuolo. Alla Nato poi toccherà la consegna logistica sul territorio ucraino. Il Fatto spiega che “prima dell’invio, gli armamenti vengono reperiti nei vari magazzini e ne viene verificata l’efficienza”.