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Istat, sale la disoccupazione: crollo dei contratti stabili

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L'Istat certifica che a settembre 2018 la disoccupazione torna a salire. Inoltre, la maggioranza dei contratti sono solo a termine e precari.

Dopo aver comunicato che nel terzo trimestre 2018 il prodotto interno lordo (Pil) è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, con un tasso tendenziale di crescita pari allo 0,8%, l’Istat rivela che a settembre la disoccupazione è tornata a salire. Dato che sembra quindi confermare il fatto che la dinamica dell’economia italiana rimane “stagnante”.

Disoccupazione risale a settembre 2018

In base ai dati provvisori, da via Cesare Balbo viene evidenziato che dopo due mesi di diminuzione, a settembre 2018 torna a crescere la stima delle persone in cerca di occupazione (+3,2%, pari a +81 mila unità). Il tasso di disoccupazione sale quindi al 10,1% (+0,3 punti percentuali su base mensile). Ad aumentare anche la disoccupazione giovanile, che si attesta al 31,6% (+0,2 punti).

Dopo l’aumento di agosto, la stima degli occupati torna inoltre a calare leggermente (-0,1% su base mensile, pari a -34 mila unità). Il tasso di occupazione scende così al 58,8% (-0,1 punti percentuali). L’Istat spiega che il calo congiunturale riguarda donne e uomini e si distribuisce tra le persone di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Continuano a diminuire i lavoratori dipendenti permanenti (-77 mila) mentre aumentano sia quelli a termine (+27 mila) sia gli indipendenti (+16 mila).

Contratti stabili, solo un lontano ricordo

Anche nel trimestre crescono in misura intensa i lavoratori a termine (+3,2%, +98 mila), mentre calano sia i dipendenti permanenti (-85 mila) sia gli indipendenti (-23 mila). Nell’arco del trimestre comunque si registra un forte calo dei disoccupati (-6,5%, pari a -180 mila) ma un aumento degli inattivi (+1,0%, +126 mila). A settembre invece si stima un calo delle persone che non studiano e non cercano lavoro (-0,3%, pari a -43 mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne e si distribuisce tra i 25-34enni e i 50-64enni. Il tasso di inattività scende così al 34,5% (-0,1 punti percentuali).

Su base annua invece, a settembre l’occupazione cresce dello 0,9%, pari a +207 mila unità ma si concentra fortemente tra i lavoratori a termine (+368 mila). Forte invece la flessione dei dipendenti permanenti (-184 mila). Aumentano principalmente gli occupati ultracinquantenni (+333 mila) mentre nella fascia 15-34enni l’aumento è pari appena a +27 mila unità. In calo invece l’occupazione dei 35-49enni (-154 mila). Nei dodici mesi si stima comunque un forte calo dei disoccupati (-9,9%, pari a -288 mila).