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Pernigotti, 180 lavoratori a rischio: "Ora Di Maio ci aiuti"

morto stefano pernigotti

Lo stabilimento dei gianduiotti a Novi Ligure, di proprietà turca, in chiusura e trasferimento all'estero. La CGIL: 'Inaccettabile'.

I lavoratori rischiano di perdere definitivamente il loro posto di lavoro. Il celebre marchio cioccolatiero, rilevato nel 2013 dal gruppo turco Toksöz, stava da tempo chiudendo il bilancio in perdita. Nel piano del gruppo, lo smantellamento della sede produttiva italiana e il mantenimento del marchio e della rete commerciale. Invariata quindi la produzione dei prodotti Pernigotti di provenienza turca. I sindacati: ‘Inaccettabile che si tengano il marchio, vendano piuttosto a qualcuno capace di rilanciare l’impresa‘.

Pernigotti, si muovono i sindacati

A casa i quasi 200 dipendenti dell’azienda, divisi in 100 dipendenti e circa 80 interinali, tra l’indignazione di Flai-CGIL. ‘Appena arrivata, la società turca aveva promesso il rilancio del brand con l’introduzione di nuovi prodotti. Invece, tra l’avvicendamento di diversi amministratori delegati e piani industriali, hanno sempre chiuso in perdita’ dichiara a Repubblica Marco Malpassi, segretario della Flai-CGIL di Alessandria. ‘Vogliono licenziare i lavoratori con cassa integrazione per cessazione di attività, che era appena stata reintrodotta grazie al Decreto Genova. Noi chiediamo la “cig” per crisi, così da dare tempo a potenziali soggetti interessati di rilevare l’impresa’. Il 7 novembre la CGIL ha presentato istanza di ammissione alla procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per 100 dipendenti nel periodo compreso tra il 3 dicembre 2018 e il 2 dicembre 2019.

Gli operai e i sindacati hanno fatto appello al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, affinché l’azienda ‘ritiri questa proposta indecente’.

La crisi industriale Pernigotti

L’amministratore delegato del gruppo turco Toksöz si è detto non più interessato allo stabilimento produttivo con sede italiana. Ciò è dovuto alla crisi del marchio Pernigotti S.p.A., che ha visto un calo dei volumi di vendita e del conseguente fatturato. Non è stato possibile contrastare questi problemi con le azioni implementate nel piano di business. ‘Gli operanti nel settore commerciale dell’impresa saranno ricollocati in aziende dello stesso settore o terzisti’, scrive Il Sole 24 Ore.