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L'Ue boccia la manovra: aperta la procedura per deficit

Pierre Moscovici

La Commissione europea rigetta definitivamente il documento programmatico di bilancio dell'esecutivo italiano: al via la procedura per deficit.

A tre settimane di distanza dal record storico (primo paese europeo ad aver ricevuto la bocciatura dalla Commissione europea per il documento programmatico di bilancio), da Bruxelles l’esito della presentazione della “nuova” bozza della manovra economica non cambia. Il disegno della manovra italiana per il 2019 è stato definitivamente rigettato: la conferma è giunta al termine della riunione del collegio dei commissari. Si apre dunque la via del rapporto sul debito, sancendo l’inizio della procedura per deficit eccessivo attesa nelle prossime settimane.

Cosa rischia l’Italia

La procedura d’infrazione si applicherà all’Italia poichè a distanza di 21 giorni dalla bocciatura della prima bozza, il governo ha scelto di non intervenire nella modifica della stessa presentando dunque una manovra che era già stata giudicata insufficiente dagli organi di competenza europea. Il processo per deficit eccessivo, regolato dall’articolo 126 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, si aprirà solo nella primavera 2019: questa norma è compresa nel patto di stabilità (PSC), costituendo l’insieme di regole che amministrano il coordinamento delle politiche fiscali dei paesi membri.

Prevista una nuova riunione del Consiglio Economia e Finanza nel mese di dicembre, incontro in cui si dovranno gettare le basi per l’avvio della procedura. Il nostro paese nell’attesa dell’iter di giudizio, potrebbe essere soggetto a sanzionamento pecuniario: in questo caso il governo dovrà riservarsi un deposito infruttifero pari a 0,2% del pil dell’anno precedente. Solo 6 mesi di tempo saranno concessi per rivedere la manovra, l’Ecofin si troverà ad un bivio: bocciare ulteriormente il disegno programmatico di bilancio, o accettare la manovra dopo le opportune modifiche.