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Spread, apertura in calo a 317 punti

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Dopo il picco di 330 punti raggiunto nella giornata di martedì 20, lo spread apre a 317 punti. Sempre più vicino il 'no' dell'Ue sulla Manovra.

Lo Spread apre la giornata di mercoledì 21 novembre in calo, sebbene sia ancora molto vicino ai 320 punti. Il differenziale è infatti a 317 punti, dopo aver toccato, nella giornata di martedì 20, i 330. A Bruxelles, nel frattempo, si va verso il ‘no’ alla Manovra. Il documento non conterrebbe le modifiche richieste dall’Ue.

Manovra, verso la bocciatura

Il percorso verso l’apertura della procedura per debito eccessivo sta per giungere a compimento. Per l’Italia potrebbe essere una tappa utile, perché si aprirebbe una nuova fase di negoziazione con Bruxelles affinché la sanzione non scatti. La Commissione si esprimerà in maniera negativa in quanto la Manovra non contiene le modifiche “sostanziali e considerevoli” chieste dall’Ue e contiene invece una derivazione dagli impegni “particolarmente grave”.

Salvo decisioni dell’ultimo minuto, i commissari sono pronti a pubblicare il documento in cui la Commissione chiarisce i motivi per cui non è convinta delle ragioni che l’Italia ha indicato per spiegare l’andamento dei conti. L’Italia, inoltre, starebbe violando la regola del debito. La procedura, tuttavia, è lunga e complessa e potrebbe essere che multe e sanzioni non arrivino mai, come già accaduto a Spagna e Portogallo quando non rispettarono il rientro del deficit. Le due nazioni raggiunsero infatti un accordo con l’Ue e la procedura decadde.

Titoli tecnologici in calo

In Borsa, ad affondare sono i titoli tecnologici, che alimentano i timori di rallentamento dell’economia globale. Il bitcoin è sceso ai minimi degli ultimi 13 mesi, cioè a 4225 dollari. Apple è in crollo. L’azienda di Cupertino ha chiuso in calo del 4,79% a causa della scarsa domanda di Iphone. Apple, che poche settimane fa valeva 1000 miliardi di dollari, ora ne vale 880. Secondo il presidente americano Trump, i tecnologici stanno avendo delle difficoltà, ma si riprenderanno.

Oltre al settore tecnologico, ad agitare Wall Street sono anche i timori per una frenata dell’economia globale. I riflettori sono puntati sull’incontro tra il presidente Trump e Xi Jiping al G20. La speranza è che venga raggiunto un accordo tra Pechino e Washington per stemperare i timori sull’economia e sulle
aziende americane.