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Reddito di cittadinanza, si complica il percorso per extracomunitari.

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Si fa più intricato il percorso per l'ottenimento del RdC da parte degli extracomunitari. Sarà infatti necessaria una documentazione speciale.

Sempre più intricato e complesso il percorso che porta al Reddito di cittadinanza per i cittadini extracomunitari (altro discorso invece per i rifugiati politici e per coloro che provengono da paesi che non rilasciano dichiarazioni). E’ stato approvato infatti un emendamento della Lega che permetterà l’accesso al reddito previa presentazione di un certificato di reddito e patrimonio rilasciato dallo Stato di origine, poi tradotta in lingua italiana e legalizzata. Sarà ora compito del ministero presieduto da Luigi Di Maio stilare una lista dei Paesi che possono e non possono fornire questo tipo di certificazioni.

Emendamento per familiari di disabili

Con un secondo emendamento della Lega, sottoscritto anche da M5s, Fi e FdI, i familiari di persone con disabilità dovranno accettare solamente offerte di lavoro nel raggio di 100 km dal luogo in cui risiedono, andando a ridurre il chilometraggio entro cui si era tenuti ad accettare un’offerta (prima era 250 km).

Altri emendamenti vengono invece ritirati

Tra i principali emendamenti ritirati troviamo invece in quota 5 stelle, l’estensione ai beneficiari del reddito di cittadinanza delle tariffe elettriche e del servizio idrico agevolato, con tanto di beneficio maggiorato del 15% in caso un figlio sia studente fuori sede. Per la Lega invece va a sfumare la proposta di: possibilità del rinnovo una sola volta per il Rdc con annessa non cumulabilità degli incentivi per le imprese con il “bonus Sud” e l’obbligo del servizio civile di un anno per i richiedenti.

Parla il Pd al Senato: “E’ una farsa”

“Dopo aver fatto finta di lavorare e di confrontarsi, Lega e M5s non sono d’accordo su niente e quindi ritirano tutti gli emendamenti su cui gravano nodi politici. Nessun emendamento a tutela delle famiglie con minori e con persone disabili, nessun chiarimento sulle politiche attive del lavoro. Ne uscirà una misura iniqua, che aumenterà le disuguaglianze”.

La replica del Movimento

“Incredibile ma vero, dopo essere stato al governo dal 2011 a metà del 2018, adesso il Pd si ricorda dell’esistenza delle fasce più deboli della popolazione“, spiegano in una nota i senatori 5 stelle “Tutto quello che sono riusciti a produrre in sette anni alla guida del Paese, periodo in cui il numero di persone in povertà assoluta è esploso passando da 2,6 a oltre 5 milioni di persone, è stato il ReI. Un provvedimento assistenzialista approvato pochi mesi prima delle elezioni, giusto in tempo per la campagna elettorale”.