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Come investire 50.000 euro, opportunità di profitto e rischi degli strumenti più diffusi

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Gli italiani investono poco e i dati lo dimostrano: le famiglie del Belpaese detengono una ricchezza pari a 4.287 miliardi, di cui 1.371 fermi sui conti correnti. Le ragioni sono molte (poca fiducia negli strumenti di investimento, esperienze negative nel settore del risparmio gestito, ecc.), ma spe...

Gli italiani investono poco e i dati lo dimostrano: le famiglie del Belpaese detengono una ricchezza pari a 4.287 miliardi, di cui 1.371 fermi sui conti correnti. Le ragioni sono molte (poca fiducia negli strumenti di investimento, esperienze negative nel settore del risparmio gestito, ecc.), ma spesso a fare la differenza è la scarsa conoscenza dei mercati azionari e obbligazionari, a cui si guarda con diffidenza.

Come investire 50.000 euro

C’è poi chi crede che per investire o ottenere profitti significativi nel tempo sia necessario investire somme molto elevate, nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro. E questo non è corretto, 50 mila euro rappresentano una cifra già sufficiente per strutturare un portafoglio abbastanza diversificato, in modo da ottenere nel tempo rendimenti interessanti e allo stesso tempo affidare parte del patrimonio a strumenti a basso rischio.

Ma come investire 50000 euro? Non esiste una risposta valida a priori, bisogna tenere in considerazione la tolleranza al rischio dell’investitore e le variazioni cui è soggetto il mercato. Se negli anni ‘80 i titoli di Stato (tradizionalmente ritenuti sicuri) prevedevano rendimenti anche oltre il 10% annuo, oggi interessi simili non sono nemmeno immaginabili e viviamo nell’era dei tassi negativi. Su scadenze ravvicinate e su emittenti considerati ultrasicuri addirittura è l’investitore che deve pagare per poter prestare il proprio denaro!

Senza contare che il rendimento proposto dal Tesoro Italiano viene determinato in base all’inflazione, quindi per valutare la convenienza di un investimento in titoli di Stato è necessario mettere in relazione questi due fattori. Se l’inflazione è al 1,5%, il rendimento reale di un investimento con interesse allo 0,2% è -1,3% annuo. A prescindere dai rischi che intende assumersi, il risparmiatore che desidera investire deve guardare al rendimento reale per mantenere e incrementare il proprio potere di acquisto.
Altrimenti nel tempo il capitale risparmiato si svaluterà perché non riuscirà a mantenere lo stesso potere d’acquisto. Il non investire è non prendersi apparentemente rischi è esso stesso un rischio.

Diversi investimenti che in passato erano efficaci oggi sono speso da evitare, l’investimento immobiliare ad esempio non è più una scelta vincente come lo era nel passato. Con la crisi del 2007 le quotazioni immobiliari si sono notevolmente abbassate e, per via della curva demografica negativa e dell’alto tasso di disoccupazione (soprattutto giovanile), il mercato immobiliare italiano non sembra destinato a riprendersi nel breve periodo.

Rendimenti interessanti (e con il vantaggio non secondario della liquidabilità dell’investimento) si possono invece ottenere nel mercato azionario e obbligazionario, ma in questo caso è assai influente il capitolo rischi, più contenuti optando per le obbligazioni. Sottoscrivere un’obbligazione significa prestare soldi ad una società o ad uno Stato, che si impegna a rimborsare il capitale, e i relativi interessi maturati, a una scadenza prefissata.

Il tasso di interesse applicato cresce con la durata dell’obbligazione, che può essere di pochi mesi ma arrivare persino a 50 anni. Il rischio maggiore è che alla scadenza dell’obbligazione il debitore non sia in grado di restituire il denaro e/o pagare gli interessi al creditore. In linea di massima quando si investe nel mercato obbligazionario andrebbe considerato un orizzonte temporale di almeno 5-10 anni, che per il mercato azionario sale a 8-12 anni.

Se l’obiettivo è ridurre al minimo la volatilità, andrebbero esaminati solo investimenti a brevissimo termine come i fondi monetari. Altre valide opzioni sono i conti deposito e i titoli di Stati sovrani che hanno un rating molto elevato. Naturalmente, minore è il rischio associato all’investimento più bassi saranno i rendimenti.

Diversificare rimane quindi la regola da seguire, ma per ottenere risultati soddisfacenti non basta acquistare titoli diversi e aspettare che il tempo passi. Solo un esperto di finanza è in grado di aiutare il risparmiatore a definire una strategia di investimento performante e in grado magari di evitare di far correre al proprio patrimonio saliscendi da cardiopalma. E per avere la certezza di una consulenza senza conflitto di interessi è necessario rivolgersi a consulenti finanziari indipendenti come quelli di SoldiExpert SCF, che da oltre 20 anni operano nel settore finanziario.

Oltre a fornire un servizio di consulenza continuativa, la società presenta modelli di portafoglio frutto di un approccio flessibile e di un costante monitoraggio dei mercati. SoldiExpert non si limita a proporre il portafoglio iniziale: il cliente riceve periodicamente i segnali operativi da replicare ricevendo una consulenza realmente super partes e basata su più strategie che ciascun risparmiatore può fare proprie. E a un costo nettamente più contenuto e con zero conflitti d’interesse visto che gli interessi fra cliente e consulenti sono totalmente allineanti e non ci sono “prodotti della casa” da collocare su cui ottenere dietro o sopra il banco commissioni di collocamento.

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