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Def, Tria invita alla prudenza: verso il taglio dello 0,1% del Pil

Come sarà il Def di Tria

Il ministro dell'Economia auspica un taglio dello 0,1% del Pil per dare un segnale positivo a Bruxelles. Scontro con la Lega su quota 100.

Il fine è riconquistare la credibilità persa a Bruxelles nell’ambito della politica economica. Il mezzo è una piccola sforbiciata al deficit strutturale, riuscendo a ottenere un risultato migliore di quanto promesso in Europa. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria, secondo quanto si apprende dal Corriere della Sera, intende allontanare da Roma lo spettro di una procedura di infrazione sul debito da parte dell’Unione Europea, che continua a essere un rischio concreto per il Paese. Con questi obiettivi, il ministro si presenterà al vertice sul Def convocato a Palazzo Chigi, dopo gli incontri con i Commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis a Bucarest.

Il piano di Tria

Il piano di Tria si caratterizza per una grande prudenza. Il taglio che intende dare al deficit è di un solo decimale, lo 0,1% del Pil. Una percentuale che corrisponde a poco più di un miliardo e mezzo di euro, poco se inserito nel contesto dell’intero bilancio dello Stato. Ma il suo valore nell’ambito della politica internazionale potrebbe essere significativo. Il deficit reale del 2019, senza gli effetti della congiuntura economica, ammonterebbe all’1,3% del Pil. Ma, ritiene Tria, si potrebbe arrivare senza troppi sforzi all’1,2%, per fare un segnale positivo all’Ue. Per farlo, sarebbe necessario ricorrere ai 2 miliardi di spesa, in fondi ministeriali, congelati all’inizio dell’anno.

No alla manovra correttiva

Il Def, secondo il ministro, dovrà tenere conto del rallentamento globale dell’economia. In particolare, pesano i timori per la Brexit e la guerra dei dazi tra Usa e Cina: due congiunture che hanno fatto registrare un rallentamento anche alla Germania. Ma il documento non dovrà prevedere alcuna manovra economica correttiva, che, secondo il ministro, sarebbe controproducente.

Nei conti del bilancio 2020 compariranno i 23 miliardi derivanti dall’aumento dell’Iva, previsto dalle norme vigenti, ma allo stesso tempo il governo confermerà l’impegno verso la sua eliminazione, secondo un accordo raggiunto da Conte, Salvini e Di Maio. Il testo del Def sarà inoltre accompagnato da quelli del decreto crescita e del decreto sblocca-cantieri. Secondo i tecnici del Mef, i due provvedimenti valgono 0,2-0,3 punti di crescita, mantenendo una stima prudenziale.

Scontro con Lega-M5S

Nessun accordo all’interno dell’esecutivo, invece, su diversi progetti chiave per i due partiti di maggioranza. Tria insiste affinché nel documento quota 100 venga indicata come un provvedimento temporaneo, l’unica soluzione possibile affinché la riforma pensionistica venga accettata da Bruxelles. Resta aperta la discussione con la Lega, che spinge invece per indicazioni diverse, anche guardando alle urne di maggio.