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Reddito di cittadinanza troppo basso, le lamentele degli utenti

Reddito di cittadinanza troppo basso

Tra gli utenti che hanno preso d'assalto la pagina "Inps per la famiglia" c'è anche chi ha ammesso di lavorare in nero: "Vi state autodenunciando".

In testa alle classifiche degli utenti più cercati su Facebook nelle ultime ore c’è “Inps per la famiglia“. La pagina dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale è stata presa d’assalto da un altissimo numero di cittadini delusi dal reddito di cittadinanza, il cui importo è definito troppo basso. Secondo le stime riportate da Fanpage, sembra che solo il 50% delle 800mila richieste totali abbia avuto un esito positivo e molti si sono visti accreditare importi minimi, pari a 40-80 euro, ben inferiori al tetto massimo di 780 euro.

Gli utenti: “Vergogna”

40 euro? Vergogna“, è l’attacco di una “ragazza madre di due figli, disoccupata. Questo è l’aiuto che date?”. Le fanno eco altri utenti che chiedono delucidazioni per quanto riguarda l’affitto o si assicurano che non si sia trattato di un errore burocratico. Ma l’errore, assicura l’Inps, non c’è. C’è anche chi espone il proprio caso più nei dettagli: “Mi scusi, come è possibile? Io sono sola con tre minori di 3 anni, Isee 1760 euro, redditi familiari 5227 euro. L’importo del reddito di cittadinanza è di 104 euro”.

Lavoro nero e autodenuncia

“Mio figlio ha 26 anni, mai lavorato (legalmente). Dove può recarsi per avere più delucidazioni sul reddito di cittadinanza?”, è la preoccupazione di un padre. Ma quel “legalmente” volto a indicare un’esperienza nel mercato del lavoro nero non passa inosservato fagli occhi dell’operatore dell’Inps: “Innanzitutto le consigliamo di non scrivere che suo figlio ha lavorato in nero sui social della Pubblica amministrazione, che dovrebbe fare dei controlli su questi aspetti. Sono costretto a inviare una segnalazione ai nostri ispettori per controllo di suo figlio. Se suo figlio sta lavorando in nero e fa domanda per il reddito di cittadinanza rischia fino a 6 anni di prigione“.

Simile il caso di un utente che scrive: “Io lavoro in nero, posso chiedere l’assegno?”. “Il lavoro nero è un reato. Scrivendolo qui vi state autodenunciando“, è la risposta dell’operatore.

Risposta reddito di cittadinanza

Le orecchie da coniglio

Il web si è scatenato anche per un altro commento dell’operatore dell’Istituto, in risposta a una donna che chiedeva come ottenere il pin per accedere al portale del reddito. “Basta chiederlo a Poste o Inps. Oppure è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?”. Da Fanpage si apprende che i vertici dell’Inps hanno immediatamente rimosso il social media manager dalla sua posizione (così come hanno eliminato alcune sue risposte, immortalate però dagli screen che in breve tempo sono diventati virali) e hanno chiesto scusa agli utenti offesi.

Nel frattempo, sui social è nata una vera e propria campagna di solidarietà nei confronti della donna. Per aderire, molto utenti si sono immortalati in un selfie con le sue stesse “orecchie da coniglio”, con tanto di hashtag #candyvuolecapire.

Risposta INPS