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Standars and Poor's lascia invariato il rating dell'Italia a BBB

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"In Italia si registra deterioramento delle condizioni finanziarie esterne. I continui cambiamenti politici indeboliscono il potenziale di crescita"

Un’inversione di tendenza sul fronte delle riforme e una volatilità della domanda esterna hanno spinto l’economia italiana in recessione. Ad affermarlo è Standard and Poor’s, sottolineando che il debito pubblico è in rialzo e il debito privato in calo. Così S&P lascia invariato il rating dell’Italia a BBB con outlook negativo.

S&P lascia rating invariato

In Italia sia per il governo che le banche si registra “un marcato deterioramento delle condizioni finanziarie esterne“.Questa l’analisi di Standard and Poor’s, secondo cui “i continui cambiamenti politici indeboliscono il potenziale di crescita” del nostro Paese. Per l’agenzia di rating, inoltre, l’economia italiana sarà in una fase di stallo quest’anno. La previsione è di una crescita nominale dell’1% del Pil. S&P ritiene che le politiche del governo rischiano di rafforzare la rigidità dei salari e del mercato del lavoro.

“Dovremo migliorare sicuramente, ma per il momento va bene così”. E’ stata la risposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte riportata dall’Ansa. Il premier è stato interpellato a margine del forum Belt and Road a Pechino, sulla scelta di Standard & Poor’s di lasciare invariato il rating dell’Italia a BBB. “Ce lo aspettavamo”, aggiunge rispetto al giudizio dell’agenzia.

Lo scorso 22 febbraio un altro colosso del rating, Fitch, aveva graziato l’Italia mantenendolo a BBB: due gradini al di sopra del junk, il livello “spazzatura” che caratterizza i paesi meno affidabili dal punto di vista creditizio, spiega Il Sole 24 Ore.