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Povertà, i dati Eurostat: "Forte calo della deprivazione nel 2018"

Povertà in Italia, i dati Eurostat

Si tratta del dato migliore dal 2010, ma l'Italia resta il fanalino di coda d'Europa, con il livello di povertà più alto tra i grandi Paesi dell'Ue.

Quello delineato dai dati dell’Eurostat è un quadro che consente di parlare di cauto ottimismo nel descrivere la condizione economica della popolazione italiana. Secondo le più recenti tabelle dell’Ufficio statistico europeo, riporta Tgcom24, nel 2018 è diminuito il numero di persone costrette ad affrontare “una grave deprivazione materiale” e a vivere al di sotto della soglia di povertà. Dai 6,1 milioni del 2017, infatti, si è passati a 5.035.000 nell’anno successivo, corrispondenti, in percentuale, rispettivamente al 10,1% e all’8,4% della popolazione. Si tratta del dato migliore dal 2010.

Bambini e anziani

La soglia di povertà individuata dagli studi dell’Eurostat prende in considerazione tutti coloro che non sono in grado di affrontare almeno 4 su 10 spese ritenute normali. Tra queste compaiono il pagamento del mutuo, il consumo abituale di alimenti proteici, concedersi una settimana di vacanza e possedere un telefono. La situazione in Italia appare nettamente migliorata in tutte le fasce di età, fatta eccezione per quella dei bambini al di sotto dei sei anni. Il numero di bimbi in difficoltà economica è infatti cresciuto dall’8,5% del 2017 all’8,8% nel 2018. Per quanto riguarda le altre fasce “deboli”, invece, migliora la condizione dei minori under 16 (dal 9,8% all’8,4%), così come quella degli over 65 (dal 9,4% al 7%).

La situazione in Europa

Un risultato che, tuttavia, non basta per permettere all’Italia di uscire da una condizione di grande difficoltà. Il nostro Paese si conferma, infatti, il fanalino di coda d’Europa, con la più alta percentuale di povertà tra i grandi Stati europei. Resta evidente la distanza che ci separa dalla Germania, con il suo 3,4%, così come dal 4,7% della Francia e dal 4,6% del Regno Unito. In particolare, è la fascia compresa tra i 25 e i 54 anni (ovvero la popolazione in età produttiva) quella a riscontrare maggiori difficoltà economiche in Italia.