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Banche, firmato il decreto per il rimborso celere ai risparmiatori

Decreto rimborso celere

Ad annunciarlo è il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa: "Il M5S e il governo hanno a cuore la questione dei risparmiatori traditi".

Via libera al Fir, il decreto ministeriale che istituisce il Fondo per il rimborso dei risparmiatori truffati dalle banche. La notizia, riporta Tgcom24, è stata annunciata da Alessio Villarosa, sottosegretario al Ministero di Economia e Finanza. Si dovrà ora attendere la pubblicazione del decreto, a cui seguirà, entro 20 giorni, la creazione di una piattaforma online sulla quale i risparmiatori potranno trovare tutte le indicazioni utili per presentare correttamente la domanda. Il sottosegretario ha assicurato che il Mef rilascerà i pagamenti “con la massima celerità. Il M5S e il governo hanno avuto a cuore la questione dei risparmiatori traditi fin dal primo momento e questo atto rappresenta l’esito dell’impegno assunto, nonché il giusto rimedio a pregiudizi subiti da ignari e inconsapevoli cittadini”.

Cosa prevede il decreto

“Possono accedere all’indennizzo forfettario le persone fisiche, l’imprenditore individuale – anche agricolo – e il coltivatore diretto, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, nonché le microimprese”, ha spiegato Villarosa. “In sostituzione del risparmiatore originario, possono accedere alla procedura di indennizzo anche i successori per causa di morte, nonché i familiari – coniuge, convivente more uxorio o di fatto e parenti entro il secondo grado che hanno acquisito la titolarità degli strumenti finanziari a seguito di trasferimento a titolo particolare con atto tra vivi”. Il rimborso “è determinato nella misura del 30% del costo di acquisto delle azioni, ivi inclusi gli oneri fiscali, entro il limite massimo complessivo di 100mila euro per ciascun avente diritto, detratti eventuali importi ricevuti in relazione allo stesso strumento finanziario a titolo di altre forme di indennizzo, ristoro, rimborso o risarcimento comunque denominato”.

Si arriva però a un indennizzo del 95% nel caso di obbligazioni subordinate “che non hanno beneficiato delle prestazioni del Fondo di solidarietà“. Nella percentuale sono inclusi “gli oneri fiscali, entro il limite massimo complessivo di 100mila euro per ciascun avente diritto”.