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5 motivi per cui le startup ricorrono a equity crowdfunding

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Startup e PMI italiane ricorrono all'equity crowdfunding attraverso piattaforme informatiche, godendo di detrazioni fiscali e altri vantaggi

Sempre più spesso startup e PMi innovative ricorrono ad una delle nuove modalità di finanziamento che consentono di raccogliere il denaro per realizzare i propri progetti e arricchire il proprio board con nuovi soggetti che credono nel medesimo progetto. Questo è il meccanismo che si trova alla base dell’equity crowdfunding, una particolare modalità di finanziamento che avviene attraverso piattaforme informatiche autorizzate. Scopriamo insieme quali sono le cinque valide ragioni per cui una società di recente formazione dovrebbe ricorrere a questo prezioso strumento.

Equity crowdfunding: cos’è?

L’equity crowdfunding è uno dei nuovi metodi di raccolta fondi dedicato a piccole o medie imprese e startup innovative. Investire è molto semplice: è sufficiente iscriversi a una delle piattaforme dedicate, individuare il progetto che si desidera sovvenzionare e procedere con il pagamento. I finanziatori, in cambio del loro investimento, ricevono quote aziendali in misura proporzionale all’importo versato diventando soci dell’impresa a tutti gli effetti.

5 motivi per cui ricorrere all’equity crowdfunding

L’equity crowdfunding è una modalità di finanziamento ricca di vantaggi per tutte le PMI e startup innovative che cercano di reperire fondi per i propri progetti. In particolare, la crescita e la diffusione di questo meccanismo è dovuta a:

  • facilità nel reperire fondi. Grazie all’utilizzo di questo tipo di piattaforme, startup e piccole o medie imprese possono trovare investitori con più facilità rispetto ai metodi tradizionali. Il procedimento online, inoltre, permette di evitare il ricorso a banche o altri intermediari.
  • Regolamentazione. Questa modalità di finanziamento è l’unico tipo di crowdfunding regolamentato in Italia. Grazie alla vigilanza e alle norme emanate dalla Consob, investire tramite equity crowdfunding è sicuro a livello legale: non c’è quindi il rischio di incorrere in vuoti normativi che potrebbero mettere in pericolo il denaro dei soci.
  • Agevolazioni fiscali per gli investitori. Investire in PMI e startup tramite equity crowdfunding permette di ottenere benefici fiscali. In particolare, si ottiene una detrazione o deduzione – a seconda che il soggetto finanziatore sia una persona fisica o giuridica – pari al 40% del capitale investito. Grazie a questi sgravi, si assisterà con una certa probabilità a una crescita degli investimenti tramite questa modalità, che per le aziende si traduce in una maggior probabilità di ottenere i fondi richiesti.
  • Supporto di piattaforme dedicate. Tutti i progetti devono soddisfare determinati requisiti per essere approvati dalla piattaforma, che ne controlla l’effettivo tasso di realizzabilità. Queste regole, che da una parte potrebbero essere viste come un limite per l’azienda, possono essere considerate come linee guida per l’ideazione di progetti di successo. Ricorrere a questi portali, quindi, significa poter sfruttare indirettamente l’esperienza di soggetti esperti di mercato.
  • Visibilità. Avviare campagne di raccolta fondi su piattaforme di equity crowdfunding conosciute e molto utilizzate permette di sfruttarne visibilità. Uno degli ostacoli più grandi per PMI e startup, prima ancora di ottenere i fondi, è quello di far notare i propri progetti ai potenziali investitori. L’utilizzo di una piattaforma dedicata permette, almeno in parte, di superare questo problema e di avere maggiori possibilità di successo.

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