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Confindustria accusa Italia: "Il Paese è senza slancio"

vincenzo boccia

L'Italia non sta ripartendo con il giusto slancio secondo il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

“Il Paese non riparte con lo slancio dovuto, necessario, che è alla nostra portata, che ci meritiamo” ha avvertito il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, durante l’assemblea annuale. “Sarà utile liberarci dal peso di parole che inducono alla sfiducia, che evocano negatività, che peggiorano il clima” ha poi detto sottolineando che “le parole di chi governa non sono mai neutre, ma influenzano le decisioni di investitori, imprenditori e famiglie. Le parole che producono sfiducia – ha continuato – sono contro l’interesse nazionale“. Boccia ha poi parlato della manovra da almeno 32 miliardi: “Se l’italia volesse rispettare alla lettera le regole europee previste dal patto di stabilità e crescita dovrebbe fare una manovra strutturale per il 2020 da almeno 32 miliardi di euro: una manovra imponente con effetti recessivi“.

Serve un’Europa coesa

Boccia ha voluto redarguire anche sull’imminente voto europeo: “Per noi la via è una sola: un’Europa più coesa e più forte che possa competere alla pari con i giganti come Cina e Usa. Se qualcuno dice il contrario – sottolinea – deve dimostrare che esiste un modo credibile di difendere l’interesse nazionale italiano in un contesto diverso”. “Confindustria – ha continuato – propone al Governo e alle opposizioni, di collaborare tutti insieme per una politica economica basata su realismo e pragmatismo. Possiamo evitare un autunno freddissimo per la nostra economia se costruiamo un programma serrato che faccia mutare la percezione sull’immobilità dell’Italia. “Occorre smettere di dividersi su promesse che non si possono mantenere e concentrarci tutti sulle cose da fare, che sono tante e impegnative”.

Il richiamo alla politica

Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, ha poi voluto lanciare un monito alla politica, a cui chiede di “riappropriarsi del suo primato, restituire sogno e visione, darsi grandi obiettivi e risorse per raggiungerli, valutando gli effetti delle decisioni e correggendo la rotta se necessario”. Tutto questo “senza stancarsi di ricercare le soluzioni migliori perché è di queste che i cittadini hanno bisogno”.