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Fisco, primo tax day dell'anno: 32,6 miliardi di euro all'Erario

Primo tax day

Famiglie e imprese saranno chiamate a versare l'Imu/Tasi, gli imprenditori le ritenute Irpef dei dipendenti e i lavoratori autonomi l'Iva.

È in arrivo il primo tax day dell’anno per imprese e famiglie. È previsto per lunedì 17 giugno e, secondo quanto stimato dalla Cgia di Mestre, nelle casse dello Stato entreranno 32,6 miliardi di euro. Per le famiglie e le imprese significa versare l’Imu/Tasi sulle seconde e le terze case e sugli immobili strumentali, per un totale di 9,9 miliardi. Gli imprenditori saranno invece chiamati a versare al fisco le ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori. Il totale stimato è di 12 miliardi, si apprende da Tgcom24. Infine, gli artigiani, i commercianti, gli industriali e i lavoratori autonomi dovranno versare allo Stato l’Iva (per 9,8 miliardi di euro stimati) e corrispondere le ritenuti Irpef trattenute su quanto versato ai lavoratori autonomi (ovvero 935 milioni di euro).

Cgia: “Ci saranno difficoltà”

Secondo la sigla Cgia, “non saranno pochi gli imprenditori che avranno difficoltà a recuperare le risorse economiche per onorare gli impegni fiscali. Oltre alla congiuntura difficile, le banche continuano a erogare il credito con il contagocce“. È infatti dal 2012 che i prestiti bancari risultano in calo per le imprese di piccola dimensioni (ovvero con meno di 20 dipendenti). Nel marzo 2019 l’erogazione è diminuita di 2,3 punti percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Secondo la Banca d’Italia, la contrazione è dovuta solo parzialmente alla diminuzione della domanda di credito o ai possibili fattori di rischio. Un’indagine condotta dalla presidenza del Consiglio dei Ministri ha rivelato che la burocrazia fiscale in capo agli imprenditori ha un costo complessivo di circa 3 miliardi di euro, al netto delle tariffe applicate dai commercialisti.

Il caso italiano

Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi, commenta: “Oltre ad avere una pressione fiscale tra le più elevate d’Europa, in Italia è estremamente difficile pagare le tasse. La complessità e la farraginosità del nostro sistema tributario spesso mette in seria difficoltà persino gli addetti ai lavori, come commercialisti, associazioni di categoria e Caf. Figuriamoci gli imprenditori, in particolar modo quelli di piccole dimensioni che, all’interno della propria attività, in moltissimi casi non dispongono nemmeno di un ufficio amministrativo minimamente strutturato”.