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Procedura Ue, è il giorno della decisione: Tria ottimista

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Tria: "Conosco i nostri dati e sono buoni. Riscontro sarà positivo". Oggi la decisione dei commissari.

Il giorno tanto atteso è arrivato. I commissari sono pronti a riunirsi e discutere della procedura d’infrazione per debito eccessivo contro l’Italia. Da parte del governo nei giorni appena precedenti è stato registrato un certo ottimismo, complici le misure approvate in Cdm per tagliare il deficit. Il decreto approvato lunedì è infatti una vera e propria correzione dei conti con l’approvazione di un decreto anti-procedura che congelerebbe 1,5 miliardi di euro dai maxi fondi per reddito di cittadinanza e quota 100 destinando i risparmi al “miglioramento dei saldi di finanza pubblica”. Stando a quanto trapelato, l’Italia potrebbe sperare in una chiusura positiva, come auspicato dai membri del Governo.

Tria: “I dati sono buoni”

“Abbiamo mandato i documenti, domani si riuniranno” ha fatto sapere il ministro dell’economia Giovanni Tria in risposta alle domande sulla procedura. “Sull’orientamento di Bruxelles – ha proseguito – non mi esprimo, conosco i nostri dati e sono buoni. Dovremmo avere un riscontro positivo“.

“I dati certificano la grande solidità della nostra economia, dei nostri fondamentali – ha aggiunto il premier Conte -. I conti pubblici migliorano, il deficit è in calo. Aumentano le entrate e diminuisce la disoccupazione. Anche la curva dello spread sembra affrontare un’importante fase di calo. Notizie che a volte sui media non trovano lo spazio che meritano”. Anche Mattarella si sente di essere ottimista, ricordando che per lui la procedura “non ha ragione di essere aperta”.

Le misure correttive

I dati del Mef prevedono un taglio dell’indebitamento netto di 7,6 miliardi, congelando da subito un miliardo e mezzo dai due maxi fondi. Ad aiutare sono poi anche le maggiori entrate, grazie al buon andamento della fatturazione elettronica e ai successi della lotta all’evasione, e le maxi cedole incassate dalle partecipate di Stato. Anche il fabbisogno, che ha subito un ribasso di circa 8 miliardi rispetto ai primi sei mesi del 2018, lascia intuire ciò che Conte ha ribadito: “I numeri sono positivi, confido nel poter evitare la procedura”.