> > Reddito di cittadinanza, al via la seconda fase

Reddito di cittadinanza, al via la seconda fase

reddito-di-cittadinanza-cambi-residenza

Dal 2 settembre al via la fase due del Reddito di cittadinanza con le convocazioni dei percettori per avviare il percorso di ricerca di un lavoro

Al via la seconda fase del Reddito di cittadinanza: dal 2 settembre partiranno le prime convocazioni di coloro che riceveranno il reddito, con l’avvio della ricerca di un’occupazione. Cittadini a rischio perdita del beneficio se rifiuteranno le offerte proposte nei prossimi mesi: il reddito, dovrebbe favorire l’occupazione a coloro che non hanno lavoro.

Reddito di cittadinanza, dettagli della seconda fase

Mancano ancora alcuni punti per concludere l’effettiva operatività del Reddito di cittadinanza, con le convocazioni che sarebbero dovute avviarsi nei 30 giorni successivi all’arrivo della procedura. Dal 2 settembre al via, finalmente, la seconda fase: conclusa la selezione dei navigator, si procederà ora alla convocazione dei primi beneficiari del Reddito, che dovranno avviare il percorso di ricerca di un’occupazione. Una volta firmato il Patto del Lavoro si dovranno accettare le offerte fatte durante i primi mesi per trovare un lavoro, a rischio – in caso di rifiuto, la perdita del beneficio. Proprio il Patto del Lavoro è il punto più delicato della procedura: strumento che serve a identificare le competenze di ognuno, segue tre coerenze di principio. Coerenza tra offerta lavorativa e competenze del singolo, la distanza del domicilio e la durata dello stato di disoccupazione. Per i primi 12 mesi sarà così “coerente” la piena ricezione del reddito se la prima offerta sarò entro i 100 km di distanza dalla residenza, la seconda entro i 250 km e la terza estesa sull’intero territorio italiano. A partire dalla fine dei primi 12 mesi la coerenza della prima offerta è riconosciuta anche entro i 250 km. Da tener sempre presente che il Patto per il Lavoro non sarà obbligatorio per tutti: per i nuclei familiari più bisognosi è possibile attivare il Patto per l’Inclusione Sociale, attraverso un percorso leggermente diverso dove si dovrà passare attraverso i servizi dei comuni competenti per il contrasto alla povertà. Qui si potrà ottenere il Reddito di Inclusione(Rei), uno strumento di supporto alle famiglie più povere e già presente prima del Reddito di Cittadinanza.

Il caso Campania

La Campania è risultata la regione con il numero maggiore di richieste per il Reddito di Cittadinanza, oltre 170mila. Gli ostacoli, in questo caso, si presentano in quanto manca un accordo per i 471 navigator assegnati alla regione secondo il concorso che li ha distribuiti nelle varie zone d’Italia. Secondo Vincenzo De Luca, governatore campano, urge la necessità di stabilizzare prima i 600 dipendenti precari dell’Anpal, situazione che si poteva sbloccare tramite i decreti di Ilva e rider, insieme alla proroga di 8.500 Lsu, bloccata – come i decreti precedenti, dalla crisi di governo. A questi da aggiungere il decreto che detta le regole per la documentazione richiesta dagli immigrati, che ha visto l’Inps – per il momento, rifiutare le loro domande. Al di là dei navigator, la buona notizia è che tutte le regioni si sono occupate ad avviare le convocazioni dei fruitori del reddito a partire da settembre.